A Vedano un caffè dal lontano 1881: Silvana, Patrizia e Anna, un secolo e mezzo al bancone del Bar

In Brianza, alle porte di Monza, un locale unico aperto ininterrottamente quasi 150 anni, con grandi personaggi storici tra i clienti
Silvana Biassoni, 81 anni, con le figlie Patrizia e Anna

Quasi 150 anni di storia, cinque generazioni della stessa famiglia dietro il bancone. Al Bar Biassoni, nel centro storico di Vedano al Lambro, si lavora dal 1881. È un documento del Regno d’Italia che riconosce il 3 febbraio 1881 la titolarità dell’esercizio che vende “liquori e grassina” a Eugenio Biassoni. Come allora, anche oggi i caffè continuano a essere serviti. «Il mio bisnonno aveva aperto il bar e accanto la salumeria che abbiamo chiuso nel 1970 – ricorda la titolare Silvana – Io sono nata dietro al banco e sono cresciuta qui dentro».

A Vedano un caffè dal lontano 1881: a gestire il locale un trio tutto al femminile

E ora, a portare avanti l’attività, è un trio tutto al femminile: Silvana, 81 anni, bisnipote di Eugenio, e le sue due figlie Anna e Patrizia (nel fotoservizio di Fabrizio Radaelli). «Le donne del negozio si sono tirate indietro le maniche – afferma orgogliosa la titolare- Andiamo avanti finchè ce la facciamo, con tanto sacrificio e tanto amore per questo posto che per me è la mia vita» aggiunge Silvana, tutt’ora è presente al bar accanto alle sue figlie, in quella che ancora oggi è la casa di tanti vedanesi e non solo.

A Vedano un caffè dal lontano 1881: Re Umberto, la duchessa Litta e Vittorio De Sica

Si può dire che le cinque generazioni dei Biassoni, dietro quel bancone, abbiano assistito alla Storia con la S maiuscola. Il bisnonno Eugenio raccontava in famiglia dei tempi in cui Re Umberto arrivava a Vedano dalla Villa Reale per incontrarsi con la Duchessa Litta. Il bar ha anche vissuto il giorno del suo assassinio: il regicidio di Umberto I del 29 luglio 1900. In quegli anni era Giovanni, il nonno di Silvana, ad essere subentrato alla guida dell’attività con nonna Annamaria. «Nonno Giovanni ricordava le luci che si accesero nel parco, il cancello della Villa che si aprì all’improvviso per far uscire una carrozza con quattro cavalli diretta alla Villa Reale dove la duchessa fu chiamata dalla stessa Regina Margherita per l’ultimo saluto al Re» ha spiegato Silvana. E un ruolo in un film lo ha avuto anche lei stessa quando nel marzo del 1971 in Villa Litta, il regista Vittorio De Sica girò «Il Giardino dei Finzi Contini» e serviva la controfigura di Dominique Sanda.