“I volti dell’innocenza. Faces of Innocence”: l’istituto comprensivo Paccini di Sovico ospita le fotografie del progetto “Art in School”, tra le 300 scuole nel mondo ad accogliere questa iniziativa. L’inaugurazione si è tenuta giovedi 16 febbraio alla scuola primaria di viale Brianza alla presenza di autorità ed associazioni locali. A fare gli onori di casa il direttore scolastico Simone Cartuccia. Si tratta di un progetto permanente; l’istituto sovicese è come detto fra le 300 realtà scolastiche che nel mondo accolgono le immagini fotografiche di “Art in school” promosso dalla fondazione statunitense Besharat Arts Foundation.
All’istituto Paccini di Sovico 60 opere di fotografi internazionali
Il fondatore e mecenate Massoud Besharat ha donato alla scuola sovicese 60 opere in grande formato scattate da fotografi di rilievo internazionale: Hartmut Schwarzbach, Saro Di Bartolo, David Lazar, Simon Lister. Le fotografie rimarranno esposte in forma permanente per rendere gli studenti maggiormente consapevoli delle disparità esistenti tra coetanei di tutto il mondo. Al taglio del nastro, arricchito da un’esibizione. musicali di alcuni studenti diretti dal maestro Paolo Assi, sono state espresse parole di profonda riflessione rispetto alle condizioni di vita di studenti, coetanei dei bambini sovicesi, che vivono in territori di povertà e martoriati da conflitti.
Le fotografie per mostrare le disparità tra i ragazzi del mondo
La finalità del progetto è dunque duplice: contribuire a rendere i ragazzi in età scolare maggiormente consapevoli delle disparità esistenti all’interno delle esperienze quotidiane vissute da parte di giovani, loro coetanei, cresciuti in situazioni più disagiate o complesse ed “incoraggiare i bambini di tutto il mondo a seguire il percorso della dignità umana ed a nutrire simpatia ed empatia verso i meno fortunati”. Durante il corso dell’anno i ragazzi dell’istituto Paccini (dall’infanzia alla secondaria) saranno chiamati ed esplicitare in modo estremamente personale, con strumenti e mezzi eterogenei, le proprie riflessioni sorte in seguito al confronto quotidiano con le fotografie esposte. L’iniziativa si colloca alla perfezione all’interno del particolare momento scolastico vissuto dagli studenti sovicesi i quali, proprio in febbraio, si trovano a vivere il “Mese dell’Inclusione”durante il quale il corpo insegnante accentua l’attenzione in direzione di tematiche inclusive e di accettazione dell’altro.