Biassono: una serata in ricordo di Carrer a un anno dalla scomparsa

Amici, familiari e volontari della Croce Bianca di Biassono in ricordo del presidente e fondatore Carrer: è scomparso un anno fa.
Ricordo di Giancarlo Carrer a un anno dalla morte
Ricordo di Giancarlo Carrer a un anno dalla morte

A un anno dalla morte la famiglia della Croce bianca ha ricordato Giancarlo Carrer, presidente onorario e fondatore della sezione di Biassono. I tanti amici, i volontari, i collaboratori, la moglie Angela Galbiati con il figlio Federico si sono dati appuntamento la sera del 9 novembre nel cortile della sede di via Mazzin, per ricordare quello che tutti hanno sempre chiamato (e ancora chiamano) semplicemente Carrerone.

Alla cerimonia era presente anche don Simone Vassalli, responsabile della pastorale giovanile di Biassono, che ha ricordato come il comandamento evangelico “ama il prossimo tuo come te stesso” sia anche il motto della Croce bianca, lo stesso voluto da Carrer più di quarant’anni fa.

Biassono: una serata in ricordo di Carrer a un anno dalla scomparsa
Ricordo di Giancarlo Carrer a un anno dalla morte

Un momento commosso di preghiera e ricordo, una festa per raccontare quello che è stato e ciò che ha fatto Carrer in oltre quarant’anni di servizio. Un tributo che non si era potuto fare un anno fa, nel pieno della seconda ondata, a causa delle norme stringenti anti Covid.

La serata è stata poi illuminata dal lancio di decine di lanterne luminose che hanno preso il volo dal cortile della Croce bianca. «Giancarlo racchiudeva in sé tutto quello che è la Croce bianca – hanno detto i suoi amici -. Volontariato, servizio, amore per la sua famiglia e per la sua Croce bianca. Un anno dopo la sua partenza abbiamo voluto riunirci, tutti insieme, per ricordarlo e salutarlo come non avevamo ancora potuto fare. Buon riposo Carrerone».

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.