Una rete di autobus a guida autonoma, alcuni taxibus a chiamata e, un giorno, la M5: si può fare? Si può fare, secondo Hq Monza, che ha presentato un documento all’amministrazione comunale proponendo un piano per il futuro (prossimo) della mobilità cittadina. Tutto a partire da un dato: 9,7 milioni di euro spesi all’anno dal Comune per il trasporto pubblico più i 2,6 milioni che vengono incassati oggi, annualmente, con la vendita di biglietti e abbonamenti. Fanno 12,3 milioni, che per Hq sono “una base più che sufficiente per una riorganizzazione del servizio così come da noi proposta”.
Hq Monza: il sistema bus autonomi, taxibus, M5
Secondo l’associazione l’idea vale un sistema complessivo composto all’accensione della M5 e con tre linee di forza fisse (i bus a guida autonoma) e alcuni bus a chiamata flessibili che porterebbe al raddoppio, almeno, dell’utenza del trasporto pubblico, “circa 40 mila passeggeri per spostamenti interni a Monza”. Hq ritiene che da qui a sette anni, quando la metropolitana dovrebbe entrare in servizio, i costi per il rinnovo del parco autobus sono sostenibili, anche ricorrendo a fondi europei a fondo perso.
“Per la realizzazione delle sedi protette/corsie preferenziali per le proposte tre linee di forza con bus a guida autonoma, sarebbe corretto utilizzare le entrate derivanti dalle strisce blu già implementate nella nostra città”, che stando alle previsioni di Monza Mobilità, aggiunge l’associazione, “renderanno 10-12 milioni l’anno”, quindi in totale 70-84 milioni di euro.
Hq Monza e il trasporto pubblico: il conto finale
Hq Monza non nega che le stime delle ricadute del progetto siano difficilmente valutabili, perché “i modelli matematici disponibili sono tarati sulle grandi città” e mancano diverse variabili, come la regolamentazione degli accessi in città, il tariffario, sosta, servizi di mobilità condivisa e non solo. “Un calcolo attendibile e ragionevole è comunque possibile. Attualmente sui bus urbani ci sono mediamente 21mila passeggeri nei giorni feriali. Nelle sole ore di punta feriali si registrano 20mila spostamenti interni in auto con itinerari inferiori ai 5 km“: spostando anche solo quest’ultimi dai mezzi privati a quelli pubblici, con un sistema pubblico efficiente, i numeri raddoppierebbero.