Concorezzo ha un altro “diplomato” con medaglia d’oro tra le sue fila. È Nico Sartini, 41 anni, neo campione italiano di ciclocross paralimpico. Il titolo lo ha conquistato a metà ottobre durante la gara che si è tenuta a Ronchis, comune in provincia di Udine. Nico da anni è affetto da distrofia muscolare, una malattia che non gli ha però impedito di vivere la sua grande passione per il ciclismo. «È nata sin da piccolo – racconta – poi, crescendo, si è fatta più seria fino ad arrivare a tre anni fa quando ho iniziato a fare le gare».
Concorezzo: Nico Sartini e Active Team La Leonessa di Brescia
Il debutto nell’agonismo non è stato semplice come ci si potrebbe magari immaginare, sentendo ogni giorno parlare di sport paralimpico. «Faccio una premessa – spiega Nico – la mia disabilità non si vede, ma c’è. Quando ho iniziato a correre, da amatore, mi sono scontrato, purtroppo, con un ambiente molto competitivo dove rischiavo di farmi male. Non volevo rinunciare così ho cercato delle società che si occupassero di ciclismo paralimpico. In Brianza è stato impossibile: alcuni mi hanno risposto di non essere strutturati, altri non mi hanno neppure risposto. Allora mi sono rivolto alla Federazione e qui sono stati incredibilmente pronti. Sono stati gli stessi tecnici della Nazionale a indicarmi la squadra con cui corro oggi, che è la Active Team La Leonessa di Brescia».
Concorezzo: Nico Sartini e la Coppa Italia a squadre
E proprio sotto le insegne della Leonessa, Nico ha raggiunto i suoi obiettivi. La competizione di Udine ha messo alla prova la resistenza di tutta la squadra che si è destreggiata fra salite, discese, tratti su sterrato e passaggi già “affogati” nel fango. «Ci sono stati dei punti molto ostici, ma ce l’abbiamo fatta a restare in piedi» scherza oggi. La competizione non si è fermata qui. Sartini e il gruppo della Leonessa hanno disputato infatti anche la finale della Coppa Italia a squadre, premiata anche qui con il massimo risultato. Nel resto dell’anno Nico si dedica invece alle cronometro più tradizionali su asfalto.
Nico Sartini: disabilità, sport e la poca informazioneoss
I risultati ci sono. Di sport paralimpici si parla molto più che un tempo. Eppure, la strada è ancora lunga: «Non parlo da atleta – spiega – parlo da esterno. L’impressione è che manchi ancora una conoscenza diffusa su questi sport, soprattutto da parte delle stesse persone con disabilità. Che possono davvero partecipare a moltissime discipline senza preclusioni. Non c’è ancora molta informazione. Io, come dicevo prima, ho iniziato perché correndo volevo trovare una situazione che fosse adatta a me. Ma da fuori manca una consapevolezza più diffusa su ciò che è possibile fare e sulle società che praticano da tempo le discipline paralimpiche». Che stanno sfornando – lo aggiungiamo noi – grandissimi campioni anche in Brianza.