Un fiume di persone. Una marea. Bandiere della pace, bandiere di Gaza, cori “Free Palestine” all’unisono, fischietti campanacci. Oltre 4mila persone venerdì mattina hanno preso parte al corteo a sostegno della Palestina dopo gli arresti della Flotilla. Una vera e propria manifestazione pacifica intergenerazionale unita dal coro “Adesso tutto il mondo è Palestina. Siamo tutti palestinesi”. Mamme con passeggini, bambini con cartelloni o piccole riproduzioni di barche tra le mani, studenti di tutte le età con striscioni inneggianti “siamo tutti Flotilla” che, tra un coro e l’altro, si sono esibiti anche in piccole danze corali.
«Non si può restare indifferenti davanti al genocidio – dicono alcuni universitari – a cui stiamo assistendo mentre il governo non fa niente di efficace. Serve un segnale forte e, con la manifestazione di oggi, vogliamo lanciarlo. Anche l’università è rimasta deserta e speriamo che questo gesto venga compreso».
Monza e Brianza per la Palestina: le parole di Mondellini (Cgil)
Dissenso, indignazione, rabbia, tanti i sentimenti condivisi tra le persone che hanno deciso di prendere parte a questo corteo, tra chi ha preso giorni di ferie al lavoro, chi ha scelto di non frequentare la scuola, l’università. «Siamo tantissimi, intorno a noi c’è indifferenza ma tutti noi abbiamo diritto di scioperare- ha ricordato Angela Mondellini, segretaria della Cgil Lombardia- per dire quello che pensiamo. Mi vergogno, davanti a quello che succede, la violazione dei trattati, la mancanza di supporto ai volontari che si sono mossi per portare aiuti ai cittadini palestinesi, dovevano andare i governi ad aiutare la popolazione. Perché il governo non fa niente, si piega a tutti i poteri economici che sempre esistono dietro le guerre. A Monza, come in tante piazze d’Italia, vogliamo gridare la nostra rabbia pacifica ma, pur sempre rabbia, nel vedere gente che muore sotto le bombe non ci vogliono stare. Vogliamo una “Palestina libera”. Grazie a tutti quelli che si sono uniti a noi».
Tantissimi giovani hanno risposto all’appello, non si sono nascosti, una dimostrazione che non sono “bamboccioni” come tanti pensano, indifferenti a quello che accade intorno a loro. «Vedere tanti ragazzi è un grande segno di speranza- continuano altri ragazzi ormai lontani dagli studi- per il futuro. Abbiamo visto studenti affacciarsi alle vetrate delle scuole che sostengono la nostra mobilitazione, tanti che si sono uniti al corteo con cartelloni eloquenti. Quel che ci ha stupito sono stati gli over 60 li pensiamo conservatori ma, ci hanno dimostrato che non tutti sono così. Molti erano accanto a noi».
Monza e Brianza per la Palestina: gli studenti alla manifestazione
Tra i giovani scesi in piazza alcuni non nuovi alle manifestazioni a sostegno dei popoli in guerra. «A marzo avevamo preso parte alla manifestazione a supporto dell’Ucraina – continuano Marco e Ilaria – a Milano, oggi non potevamo non esserci a Monza. È scandaloso che nessuno si muova per Gaza, anche aver escluso alcuni sportivi a degli eventi importanti, non sono segnali incoraggianti. Noi ci siamo perché vogliamo portare il nostro contributo non possiamo restare immobili, fermi, muti, non siamo indifferenti e facciamo quello che riteniamo giusto».
Anche giovedì era stato di mobilitazione: nel tardo pomeriggio corteo per la pace nella Striscia di Gaza e a sostegno dell’azione della Global Sumud Flotilla a poche ore dall’abbordaggio nella notte da parte dell’esercito di Israele a 70 miglia dalla destinazione. Un migliaio i partecipanti, poi in serata circa 500 si sono portati alla stazione ferroviaria occupando anche i binari. In serata anche il partecipatissimo presidio davanti all’ospedale San Gerardo.