Confermata l’immunità per Ilaria Salis. La Commissione Affari giuridici dell’Eurocamera con 13 voti contro 12 ha respinto la revoca che era stata richiesta dall’Ungheria, dove l’eurodeputata monzese era stata arrestata e aveva trascorso undici mesi in carcere in attesa di giudizio. Il voto decisivo è in programma ai primi di ottobre con la Commissione Plenaria.
Europarlamento, Ilaria Salis: «Difendere la mia immunità non significa sottrarmi alla giustizia»
“Oggi la Commissione JURI ha deciso di difendere la mia immunità e l’indipendenza del Parlamento, e di respingere la richiesta di revoca avanzata dal regime ungherese – ha commentato Salis – È un segnale importante e positivo. Ho piena fiducia che il Parlamento confermerà questa scelta nella plenaria di ottobre, affermando la centralità dello stato di diritto e delle garanzie democratiche. Ribadisco: difendere la mia immunità non significa sottrarmi alla giustizia, ma proteggermi dalla persecuzione politica del regime di Orbán. È per questo che la sua tutela è essenziale. Le autorità italiane restano libere di aprire un procedimento a mio carico, come io stessa auspico e chiedo con forza“.
“Siamo un pochino più sereni ma molto felici, ma il voto ufficiale sarà a ottobre – ha detto il papà, Roberto Salis, alle agenzie – Per fortuna, finora le indicazioni della Commissione non sono mai state smentite dalla plenaria quindi speriamo“.
Europarlamento, Ilaria Salis: le critiche di Salvini e della Lega
Critiche dalla Lega. “Chi sbaglia, non paga – ha scritto il ministro Matteo Salvini postando sui social una foto di Ilaria Salis – Vergogna, vergogna, vergogna. Poltrona salva, dignità persa“.
“Una eurovergogna targata sinistra e traditori del centrodestra, che usano la giustizia come un manganello – dice una nota della Lega al Parlamento Europeo – Oggi, altro colpo alla già scarsa credibilità della maggioranza del Parlamento europeo, ridotto a combriccola di gestione degli affari propri. I deputati del Ppe dovranno spiegare ai propri elettori il perché di un voto miseramente politico. È una scelta che invia un segnale sbagliato ai cittadini: la legge non è uguale per tutti. È un precedente grave, che rischia di incrinare il rapporto di fiducia tra istituzioni e società civile“.
“Mentre tutto il mondo piange e ricorda Charlie Kirk, assassinato e vittima dell’odio politico, l’Europarlamento garantisce l’immunità a un’eurodeputata accusata proprio di violenza politica. Uno schiaffo alla giustizia e un messaggio devastante nei confronti dei cittadini e soprattutto dei più giovani, soprattutto in questo periodo in cui la tensione politica è alle stelle. Confido che la Plenaria prevista a ottobre possa rimediare a questo grave errore, riaffermando i principi dello Stato di diritto e restituendo credibilità a un Parlamento europeo che oggi ha perso dignità davanti ai cittadini. Salvare chi predica illegalità significa voltare le spalle a tutti i cittadini, brianzoli, lombardi ed europei, che credono nello Stato di diritto e dare un brutto messaggio ai più giovani”, ha commentato in una nota il brianzolo Alessandro Corbetta, capogruppo in Regione.