Monza insegna alla guide turistiche il “metodo autistici”

Dal 13 ottobre il corso per le guide per imparare a coinvolgere le persone neurodivergenti con un nuovo approccio.
Il corso di Facciavista per le guide turistiche con visitatori autistici
Il corso di Facciavista per le guide turistiche con visitatori autistici Fabrizio Radaelli

«Fino ad oggi alle persone autistiche venivano aperte soltanto le porte dei musei, ma una volta dentro venivano lasciati soli, ora invece potranno essere davvero accompagnati alla scoperta dell’arte e della bellezza». Con questo intento Matteo Perego, presidente dell’associazione Facciavista, racconta del nuovo innovativo progetto che coinvolge quattro siti museali della città: il Museo e tesoro del duomo, i Musei civici, la Cappella espiatoria e Villa reale.

Monza insegna alla guide turistiche come comportarsi

Dal 13 ottobre prenderà il via un corso di formazione per guide turistiche. Trenta ore condotte dall’esperta di storia dell’arte Cristina Bucci, a cui parteciperanno una ventina di guide turistiche già operative nei quattro siti museali, educatori e un paio di ragazzi dell’associazione Facciavista.

«Monza potrebbe essere la prima città in Italia a proporre un percorso turistico dedicato alle persone autistiche – ha proseguito l’associazione presentando la nuova iniziativa di respiro nazionale – . Tra l’altro i quattro musei si trovano a breve distanza uno dall’altro, quindi si potrebbe creare un vero e proprio itinerario turistico inclusivo pensato per le persone autistiche, ma anche per chi ha difficoltà cognitive come per esempio i malati di Alzheimer». Il corso per formare le guide si concluderà a novembre e (sperano dall’associazione Facciavista) già a dicembre si potranno proporre i primi itinerari pensati per visitatori neurodivergenti.

Monza insegna alla guide turistiche la spiegazione visiva

«Le persone autistiche prediligono una spiegazione visiva piuttosto che verbale – spiega Perego -. Le guide formate proporranno quindi delle attività che serviranno a focalizzare l’attenzione su una determinata opera usando per esempio un puzzle o dei colori. Questo approccio risulta più entusiasmante anche per i normotipi e così una scolaresca dove è presente un ragazzo autistico, che verrà a visitare un museo a Monza, potrà davvero godere di una visita autenticamente inclusiva per tutti. Ma anche la famiglia che potrà arrivare a Monza per visitare i primi musei cittadini inclusivi, godendo di un’offerta unica nel panorama nazionale».

Monza e le guide turistiche: valorizzare i talenti

Ancora una volta Facciavista punta sull’arte per stimolare e valorizzare i talenti dei ragazzi autistici. «Noi proponiamo l’arte nei nostri laboratori, formando i ragazzi autistici alle tecniche artistiche. E chi è dotato di un talento artistico è giusto che vada a respirare l’arte nei musei che conservano i capolavori, potendo gustarli nel modo migliore. Il nostro obiettivo – è al conclusione di Matteo Perego a poche settimane dall’esordio del progetto – ambizioso è di dare la possibilità ai nostri ragazzi autistici che hanno particolari doti artistiche di poter fare della loro arte il proprio lavoro».

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.