In Brianza c’è voglia di scomparire. In aumento, nel 2024, le denunce per persone che si sono allontanate da casa senza dare notizie. In particolare minorenni.
Complessivamente in provincia si parla di 185 casi, oltre 2mila in tutta la regione. Solo la provincia di Lodi (+29%) ha superato quella di Monza e Brianza (+18%) per incremento di denunce presentate alle forze dell’ordine. Questo mentre nella regione il dato è in negativo (-7%). Anche a livello nazionale il calo è stato vistoso. E fa riflettere che in provincia, ad allontanarsi, siano soprattutto under 17 italiani (+37%), mentre sono calate le denunce relative a minori stranieri (-18%). In crescita del 16% anche le denunce di scomparsa relative a persone adulte (+16%, contro una media regionale del +7%). In netto calo invece quelle inerenti agli over 65. L’ottima notizia è che in provincia i ritrovamenti sono stati la stragrande maggioranza: 82 casi su 94 denunce per quanto riguarda i minorenni, 72 su 79 tra gli adulti e 10 su 12 tra gli over 65.
Persone scomparse, la relazione del commissario di governo: sempre più under 17 italiani
I numeri emergono dalla 32esima relazione del Commissario per le persone scomparse del Ministero dell’Interno resa pubblica martedì 24 giugno. In Italia le denunce di scomparsa, nel 2024, sono state 24.705 (la media di 68 al giorno) con 14.628 ritrovamenti, le prime in calo (-5,7%) rispetto al 2023, i secondi in aumento (+4%). In Lombardia le denunce sono state 3.211 (3.300 nel 2023), relative a 2.678 persone effettive (2.879), con 2.423 ritrovamenti (2.134) e 42 individui (41) ritrovati deceduti. A scomparire sono nella stragrande maggioranza persone di sesso maschile, i tre quarti. Dissidi familiari, relazionali e affettivi o patologie mediche o psichiche sono i motivi fondamentali che inducono all’allontanamento.
Ragazzini che scompaiono in Brianza: la macchia dei soccorsi funziona
E la macchina delle ricerche funziona alla grande: i rintracci avvengono nel 75% dei casi nel giro di una settimana dalla denuncia, nel 60% addirittura nel giro delle prime 24/72 ore. A riprova del fatto che le tecniche si sono via via affinate nel tempo è anche il dato relativo ai 3.276 rintracci di persone scomparse da anni, quasi duemila relative a 14-17enni, soprattutto (66%) stranieri. Un risultato determinato da una serie di fattori: campagne di comunicazione mirate, in particolare sull’importanza del “fattore tempo”, l’utilizzo dei social network, l’attivazione costante del “Tavolo tecnico interforze”(che ha tra l’altro realizzato uno specifico portale. “Missing person”) e di protocolli per l’identificazione di cadaveri senza nome, la corretta e costante gestione del flusso informativo (anche attraverso il progetto S.Pe.S., Sistema persone scomparse, finanziato con fondi Pnrr operativo in tutte le Prefetture italiane), la formazione continua del personale impiegato nelle ricerche e il raccordo con le associazioni di settore e progetti con le istituzioni territoriali.
Persone che si allontanano: il ruolo della Prefettura nelle ricerche
Nelle ricerche, attivate immediatamente, rivestono un ruolo fondamentale le Prefetture, che coordinano le azioni in base a specifici Piani a livello provinciale. Per far si che tutto fili liscio vengono anche organizzate specifiche esercitazioni. Il perfezionamento si avvale ovviamente sempre più delle tecnologie (compresa l’intelligenza artificiale) e della scienza: nell’interfaccia Missing Person è possibile ad esempio inserire foto e impronte digitali della persona scomparsa e, parlando di Dna, è stato disposto un “disciplinare operativo” che prevede il prelievo, con il consenso dei familiari, nelle 48 ore successive alla denuncia, di “almeno due oggetti di uso personale ed esclusivo dello scomparso” o il prelievo di un campione biologico “dai familiari più prossimi”.
Particolare attenzione è stata riservata ai minori che scompaiono, in leggero aumento quelli italiani, anche con sensibilizzazione in ambito scolastico attraverso iniziative gestite dalle Prefetture, e a persone affette da deficit cognitivo, con una brochure che fornisce “suggerimenti essenziali” per prevenire gli allontanamenti e agevolare il loro ritrovamento.
Il commissario ha anche proposto nel tempo alcune proposte di modifiche normative come la possibilità di dimezzare i tempi di dichiarazione di morte presunta e di assenza, attualmente previsti in 10 anni, e forme di sostegno alle famiglie degli scomparsi o, ancora, a fini di indagine per il rintraccio, la possibilità, su richiesta delle Forze di polizia, “con decreto motivato del pubblico ministero” di poter acquisire dati su traffico telefonico, traffico telematico e chiamate senza risposta della persone scomparsa.