Nei primi giorni di giugno del 1900 Gaetano Bresci era già in Italia, dopo essere sbarcato in Francia con il piroscafo dagli Stati uniti. Poco più di un mese dopo avrebbe sparato colpi di pistola al re Umberto I, in vialone Battisti a Monza, esattamente dove ancora oggi si trova la Cappella espiatoria. Il monumento in memoria del sovrano Savoia fu pronto dieci anni dopo, nel 1910. Da allora, di interventi, ce ne sono stati. Ma la campagna di restauri varata dalla Direzione nazionale musei in questo mesi è del calibro necessario per portare il tesoro monzese nel futuro.
Cappella espiatoria a Monza: i restauri in programma

«Diversi fattori su cui siamo lavorando a partire dal 2018 hanno dimostrato che finché non mettiamo a posto le percolazioni che incidono anche sui mosaici, qualsiasi altro intervento sarebbe inutile» spiega la direttrice Giulia Valcamonica. Sono serviti poi un paio di anni per la progettazione e la gara di appalto, ma i cantieri sono partiti e proseguiranno fino a ottobre. I lavori, in progressione, investono l’intera terrazza che circonda il monumento e il giardino. “Gli interventi hanno lo scopo di mettere ancor più in sicurezza i percorsi museali, fornire una dotazione impiantistica adeguata, permettere ai visitatori di percorrere le scalinate del monumento in sicurezza, e favorire la conservazione degli ambienti interni decorati a mosaico, aumentando così nel complesso l’accessibilità e la fruibilità al pubblico – scrive la direzione della Cappella, che è museo nazionale – La sperimentazione degli ultimi anni ha dimostrato che una azione efficace e duratura nel tempo sarà possibile solo con un’operazione sulla pavimentazione della terrazza che corre intorno al sacello e ricopre la cripta, finalizzata a impedire le infiltrazioni di acqua piovana che costituiscono la principale causa di degrado”.
Cappella espiatoria a Monza: più luce e più sicurezza
Gli interventi precedenti a più riprese tra gli anni ’30 e gli anni ’90 hanno portato all’introduzione di cementi e “alla sostituzione delle lastre di rivestimento originali in pietra di Oggiono con quelle attuali in pietra di Saltrio (1959), ora in forte degrado a causa di diversi fattori: tra gli altri, l’esposizione a nord (l’ombra favorisce azioni disgregative sulla pietra geliva), l’inadeguata sagomatura delle lastre (che causano stagnazione dell’acqua), stuccature ormai distaccate. Inoltre, la presenza di cementi utilizzati per la sigillatura ha determinato la migrazione di sali e la conseguente erosione e polverizzazione della pietra”. «L’intervento ci permette di inserire anche l’illuminazione esterna sia sulla terrazza sia sul giardino – aggiunge Valcamonica – e per maggiore sicurezza sarà inserita una serpentina riscaldante nella gradinata per evitare il ghiaccio».
Cappella espiatoria a Monza: aumento progressivo di visitatori

Si tratta di un monumento che negli ultimi anni ha attirato sempre più visitatori. «Una crescita costante: nel primo quadrimestre il 30% in più rispetto allo stesso periodo del 2024, anche con pubblico straniero. Ma teniamo molto all’aumento dei visitatori monzesi, che percepiscono ancora la Cappella come un luogo chiuso».
I lavori, aggiunge la direzione, non impediranno le visite né le commemorazioni del regicidio del 29 luglio, quando come sempre le grandi croci di alabastro si accenderanno in notturna. Quest’anno sono previste anche visite serali. «Ma vogliamo anche celebrare la festa di San Giovanni, con un’apertura straordinaria, e collaborare con il Duomo e con il suo simbolo, la Corona ferrea».
Cappella espiatoria a Monza: tornano arte e storia del monumento
La Direzione musei annota anche come sia in fase di progettazione un programma espositivo incentrato sulla storia del monumento e sul coinvolgimento di istituzioni legate al territorio che si occupano di arte contemporanea, in continuità e rilancio del percorso già avviato negli anni precedenti. ”Non da ultimo, a breve potremo annunciare anche un piccolo, ma importante, ampliamento degli orari di apertura, che permetterà di consolidare la crescita del numero di visitatori”. La stessa Direzione ha inoltre ha aderito al progetto “Musei, Arte e Autismo”, promosso dall’associazione Facciavista onlus, che coinvolge i principali musei della città (Reggia di Monza, Museo del Duomo e Musei civici) e prevede la formazione di guide e addetti museali sui temi della disabilità cognitiva.