Farmacom, Maurizio Brambilla va in pensione: «Ma sarà uno scherzo?

Monza Maurizio Brambilla - foto Radaelli
Monza Maurizio Brambilla – foto Radaelli

Maurizio Brambilla va in pensione. Fine notizia. Tutto qui? Magari. Il suo, dopo anni di tentativi, non è un arrivederci stavolta, ma un addio vero e proprio. Definitivo. Dicono. Ed infatti. C’è chi in Consiglio comunale gli ha augurato il riposo eterno confondendo la pensione con una sorte di morte civile. E sono sicuro che per lui lo sia. Qualche altro, magari pensando di fare lo spiritoso, gli ha lanciato un: buona pesca. E solo gli appassionati come lui sanno quanta sfiga possa portare questo augurio.

Conoscendo da una marea di anni (troppi) sono sicuro che in entrambi i casi si sia toccato scaramanticamente. Certo è che Brambilla a fare l’umarel, ce lo vedo poco. È riuscito a “sopravvivere” a sindaci di ogni colore e carattere. E pure, in passato remoto, a qualche presidente “zanza” vero e proprio camminando sulla merda senza sporcarsi le scarpe. Che dire ora che l’articolo è finito. Mah. Magari lo tronco così senza neanche i saluti. Anche perché il suo addio coincide con il giorno del pesce d’ aprile. Che sia una burla? In ogni caso auguri vecchio trombone…

L'autore

Marco Pirola fu Arturo. Classe 1962, quando l’Inter vinse il suo ottavo scudetto. Giornalista professionista cresciuto a Il Giornale di Montanelli poi approdato su vari lidi di carta e non. Direttore del settimanale L’Esagono prima e di giornali “pirata” poi. Oggi naviga virtualmente nella “tranquillità” (si fa per dire…) dei mari del sud come direttore responsabile de Il Cittadino.