L’elezione di Luca Lissoni a presidente del Consiglio comunale di Seregno, al posto del dimissionario Pietro Amati, ha messo a rumore il mondo politico. Sotto la lente d’ingrandimento dei gruppi di minoranza è finito il suo ruolo di segretario locale del Partito democratico, dal quale l’interessato non sembra intenzionato a dimettersi. «Il presidente del Consiglio comunale -ha attaccato la sezione cittadina della Lega, guidata da Edoardo Trezzi, in un comunicato- deve essere una figura di garanzia, non un esponente politico di parte. Per questo, riteniamo inopportuno che il segretario del Partito democratico di Seregno mantenga contemporaneamente anche la presidenza del Consiglio comunale». L’affondo è quindi proseguito: «Il rischio di trasformare il Consiglio in un’assemblea di parte è troppo alto. Il Partito democratico si appella continuamente alla Costituzione ed ai valori democratici: allora, per coerenza, garantisca davvero l’indipendenza delle istituzioni. Per rispetto delle istituzioni, chiediamo che il segretario del Pd lasci temporaneamente la guida del partito, per il periodo in cui sarà presidente del Consiglio comunale. È una questione di correttezza, trasparenza e rispetto delle regole democratiche e, soprattutto, dei seregnesi».
Politica: il parere del forzista Luca Tommasi
Critico è anche Luca Tommasi, capogruppo consiliare e commissario locale di Forza Italia: «Questo è l’ennesimo atto di sopraffazione ai danni dell’opposizione di questa sventurata amministrazione, di cui non dovremmo nemmeno sorprenderci, visti i processi penali e contabili a carico di alcuni suoi componenti e le imbarazzanti intercettazioni dove traspare un sostanziale menefreghismo nei confronti dei consiglieri comunali». Ed ancora: «La maggioranza ha eletto, in un ruolo di garanzia, il segretario del primo partito della coalizione di governo e quindi, inevitabilmente, la persona più schierata per il ruolo che ricopre. Considerato poi che il presidente del Consiglio comunale riceve una lauta indennità economica di circa 1500 euro mensili, si legittima il fatto che i contribuenti seregnesi debbano pagare la funzione di segretario del Pd. Una situazione francamente allucinante, che ci interroga se abbia senso continuare a partecipare alla conferenza dei capigruppo».
Politica: Luca Lissoni è intenzionato a proseguire
Dal canto suo, Luca Lissoni ha replicato: «Mi si giudichi per come svolgerò il ruolo di presidente del Consiglio, e per come l’ho già svolto da vicepresidente negli ultimi 7 anni, nelle sedute che ho presieduto, sempre nel rispetto del regolamento e garantendo le facoltà di ciascun consigliere e gruppo all’interno dell’aula, e non per il mio impegno politico, che rivendico».