Case popolari a Monza: alloggi al settimo piano assegnati a persone disabili per un bug nel sistema

Nessuna discriminazione per i disabili ai quali vengono assegnate strutture adatte alla loro esigenze per quel che concerne i Servizi Abitativi Pubblici. Il Comune di Monza chiarisce dopo le polemiche.
MONZA case popolari - foto d’archivio
MONZA case popolari – foto d’archivio Fabrizio Radaelli

Nessuna discriminazione per i disabili ai quali vengono assegnate strutture adatte alla loro esigenze per quel che concerne i Servizi Abitativi Pubblici. Il Comune di Monza interviene per fare delle precisazioni dopo che nei giorni scorsi erano circolate delle notizie imprecise riguardanti le richieste di alloggi pubblici, il cui bando è aperto sino al 29 aprile. Il comune ribadisce che le persone con difficoltà di deambulazione continuano a ricevere le attenzioni per l’assegnazione di case che ovviamente devono essere adeguate e idonee alle loro esigenze.

Il problema era nato dopo che a un richiedente, affetto da un’invalidità motoria al 100%, era stato attribuito un appartamento al settimo piano di un edificio sprovvisto di ascensore mobile. Una situazione che non avrebbe permesso al residente di accedere alla propria abitazione. L’ascensore, però, era stato correttamente inserito nella scheda tecnica, ma, a causa di un problema informatico, l’utente non riusciva a visualizzare l’informazione corretta. L’inconveniente si è risolto fortunatamente in poco tempo. Dopo accurate verifiche da parte dell’ufficio comunale competente con i responsabili della piattaforma regionale ARIA (il software che gestisce l’iter di generazione dei bandi per le case popolari), è stata individuata la causa del bug informatico, un’anomalia che ha portato al malfunzionamento dell’applicativo, da cui emergeva l’esistenza di barriere architettoniche.

Gli uffici comunali monzesi tengono a precisare che in ogni caso il disagio sarebbe stato risolto. Infatti, in base al nuovo Regolamento Regionale 4/2017 “Disciplina della programmazione dell’offerta abitativa pubblica e sociale e dell’accesso e della permanenza nei servizi abitativi pubblici”, se un alloggio non dovesse risultare adeguato a chi invia l’istanza, ne verrebbe attribuito d’ufficio un altro con caratteristiche simili, ma “con strutture idonee e funzionali alle esigenze della singola persona”.