Lissone, firma contratto affittoma poi arrivano a sfrattarlo

Lissone – Tutto sembrava a posto: il contratto era stato regolarmente registrato, con tanto di timbro e pagamento delle relative spese. Il contratto, in effetti, era regolare, ma la realtà era veramente falsa. Mountassir Salah, 33 anni, marocchino dal 2002 in Italia («regolare», tiene ovviamente a precisare), ha scoperto che qualcosa non andava solo quando l’ufficiale giudiziario ha bussato alla porta dell’appartamento di Lissone dove abita con la moglie e la figlia di due anni e mezzo, notificandogli la procedura di sfratto. Solo allora, Mountassir ha capito che aveva stipulato il contratto di affitto con la persona sbagliata.

Con un tunisino, ora tornato al paese d’origine, che aveva contratto un mutuo per acquistare l’appartamento. L’aspirante proprietario si era poi trovato in difficoltà per il pagamento delle rate. La banca si era quindi ripresa l’abitazione, con l’intenzione di venderla. Lo stesso istituto ha in effetti proposto all’attuale inquilino di acquistarla. Ma Mountassir, autista con un contratto a termine ormai scaduto e un secondo figlio in arrivo a dicembre, non ha i 120.000 euro necessari. Aveva, però, anticipato al presunto proprietario 7.200 euro come pagamento anticipato di due anni di affitto. A questa somma, vanno poi aggiunti altri 400 euro per le spese e la provvigione dell’agenzia. Insomma, oltre il danno, pure la beffa: l’agenzia di Arcore alla quale si era rivolto, infatti, gli ha chiuso la porta in faccia.

«La persona con la quale avevo parlato – spiega – non lavora più lì. Comunque, io personalmente ero andato all’agenzia delle entrate a registrare il contratto. Ma perché non mi hanno avvisato che c’era qualcosa che non andava ?». E poi, si chiede ancora Mountassir, perché la banca non ha impedito l’accesso all’appartamento, visto che ormai era di sua proprietà ? Nel frattempo, si è rivolto inutilmente ai servizi sociali del Comune di Lissone. Lo sfratto, intanto, è previsto il 16 ottobre. Pochi giorni ancora per dare una mano a Mountassir, vittima di un mercato «disinvolto», colpevole di aver rispettato la legge con la persona sbagliata. Ser. Gian.