Al Castello sforzesco di Milanouna mostra sulla monaca di Monza

Al Castello sforzesco di Milanouna mostra sulla monaca di Monza

Monza – Dal 25 novembre al 21 marzo, nelle sale panoramiche del Castello sforzesco di Milano, si terrà la mostra che ripercorre la vicenda della Monaca di Monza, uno dei più noti personaggi manzoniani, attraverso un percorso che presenterà oltre 60 opere di artisti ottocenteschi quali Francesco Hayez, Mosè Bianchi, Federico Faruffini, Giuseppe Molteni, Gaetano Previati e altri.

«La monaca di Monza è prima di tutto una donna. Con questo progetto abbiamo inteso offrire al pubblico una ri-lettura di uno dei personaggi dei Promessi sposi che più hanno colpito l`immaginario collettivo dell`universo manzoniano. In questa esposizione, proponendo al visitatore di assumere uno ‘sguardo dall`alto’ e un attraversamento trasversale – spiega l`assessore alla Cultura del Comune di Milano, Massimiliano Finazzer Flory – vogliamo ripensare lo sfondo storico della vicenda letteraria, la documentazione originale del processo, l`interpretazione pittorica di questa tormentata figura femminile, la ricchezza delle trasposizioni teatrali e cinematografiche».

Il percorso si snoda tra verità storica e rilettura romanzesca della figura di Marianna de Leyva, in religione suor Virginia, a tutti nota come la Gertrude dei Promessi sposi. La figura di Marianna viene ricostruita attraverso i documenti relativi a episodi della sua vita e alle famiglie da cui discese, i de Leyva e i Marino, proprietari dell`omonimo palazzo, ora sede del Comune di Milano, attraverso il carteggio con Federico Borromeo, custodito all`Ambrosiana, nonché attraverso gli Atti processuali, eccezionalmente esposti al pubblico, contenuti nel manoscritto conservato all`Archivio storico della Diocesi di Milano.

Gli atti raccontano gli eccessi della società milanese del Seicento che crede ancora nei malefici e negli esorcismi e che affida alla tortura il compito di estorcere la verità, ponendo il colpevole in stato di profonda umiliazione. Dopo essere stata murata per tredici anni in una cella del convento delle convertite di Santa Valeria, Virginia viene riabilitata alla vita conventuale e consegna alle lettere scritte al Cardinale Borromeo il messaggio di una ‘verace penitenza’, di un`espiazione dolorosa e convinta, di una pacificazione raggiunta. Alla drammatica voce della verità storica si sovrappone, nella seconda parte della mostra, il racconto letterario e figurativo della Monaca di Monza.

Indimenticabile personaggio del romanzo, Gertrude è stata poi soggetto privilegiato di alcune tavole delle diverse edizioni del capolavoro manzoniano: in mostra verranno presentati i disegni di Francesco Gonin per l`illustrazione dei Promessi sposi del 1840, conservati alla Biblioteca Nazionale Braidense e gli splendidi disegni di Gaetano Previati provenienti dal Gabinetto dei disegni del Castello Sforzesco nonché varie prove incise ottocentesche della Raccolta Bertarelli, fino alle proposte degli anni ’60 e ’70 del Novecento di Giorgio De Chirico ed Ernesto Treccani.

Chiude il percorso una speciale sezione dedicata alle riduzioni drammaturgiche della vicenda della Monaca di Monza: dal dramma teatrale di Testori, Luchino Visconti realizzò uno spettacolo nel 1967 avente per protagonista Lilla Brignone, destinato a suscitare forti polemiche. Sullo stesso testo, recentemente, la compagnia Teatridithalia ha riproposto il dramma.
(Apcom)