Gregori, la trama del romanzo

Monza – “Sono le otto del mattino quando il Vesuvio decide che ne ha avuto abbastanza,che di preavvisi ne ha emessi fin troppi e che è ora di fare il suo lavoro di vulcano distruttore(….)”. E’ il 10 giugno del 2010, in concomitanza con i mondiali di calcio, quando in Campania si scatena l’inferno. I segnali di una ripresa dell’attività del vulcano c’erano stati eccome,ma erano rimasti inascoltati o imbrigliati in artifici burocratici.

Gregori costruisce così il suo romanzo: una serie di segnali allarmanti lungo tutta la dorsale calda da Casciana Terme a Stromboli preparano il lettore all’inevitabile,ma sono anche l’occasione per presentare i diversi personaggi che si ritroveranno tutti, il 10 giugno, davanti alla forza distruttiva del Vesuvio. Ecco il ricercatore Enrico Ferloni dell’osservatorio Vesuviano, Antonio Lofiego,maresciallo dell’arma che si sta godendo qualche giorno di relax con la sua compagna a Bagno Vignone,

Il Vulcanologo Bartoli con i due assistenti si trova a Stromboli, Ciccio e letizia sono a Pozzuoli dove regna il camorrista don Vito Calcaterra. I loro destini saranno molto diversi da lì a un paio di giorni: chi impegnato nel piano di evacuazione, chi nel dramma troverà l’amore, chi perderà tutto. Nonostante l’argomento drammatico,la forza dei personaggi e la loro umanità rende la lettura lieve e porta spesso il sorriso. Del resto come non ridere (per non piangere) del piano governativo di evacuazione?