Seveso – L’organizzazione di un tavolo di lavoro tra parco Delle Groane, comune, “Comitato Altopiano per il risanamento dell’elettrodotto” e Terna, società subentrata a Enel nella proprietà delle due linee dell’alta tensione che transitano all’Altopiano. Dopo anni di battaglie, di raccolte firme, progetti, incontri, i 500 residenti che oggi sono costretti a convivere con le linee elettriche a pochi metri sopra la testa, sono vicini alla svolta. L’amministrazione comunale ha deliberato l’atto d’indirizzo per lo spostamento delle linee dell’alta tensione a 380 e 220 kv individuando un nuovo tracciato. Dell’argomento si parla da anni, quando alla guida della città c’era ancora Clemente Galbiati, ma ora la vera novità è in una parola “servitù”.
«Titolare dei due elettrodotti – spiega il sindaco Massimo Donati – non è più Enel, società pubblica, ma Terna di fatto privata. Ora gli impianti transitano su terreni comunali e come prevede la legge se si utilizzata come passaggio un terreno privato, si deve rispettare la servitù di passaggio. Di base c’è un pagamento, ma noi chiediamo lo spostamento dei piloni. La nostra proposta non si è fermata qui, abbiamo incontrato il parco delle Groane e raggiunto un accordo: il parco ha detto sì allo spostamento sulle sue superfici sostanzialmente boschive dei piloni. Il prossimo passaggio è incontrarsi con Terna, ma anche e soprattutto col Comitato che da anni si batte per far rispettare la legge».
Una legge che impone dei rilievi in merito ai campi elettrici e magnetici. Arpa, ente preposto, non ha mai riscontrato anomalie in tal senso, ma la normativa in materia detta che la distanza minima dalle abitazioni per linee esterne a 380 kV sia di 28 metri, 18 invece sono i metri per le linee a 220 kV. Bene in entrambi i casi la distanza non è rispettata e di questo comune e residenti possono farsi forti. Il Comitato è naturalmente felice della svolta che si appresta ad arrivare: «Attendiamo l’apertura del tavolo di lavoro – commenta Maria Luigia Dal Ben segreteria del Comitato – siamo ottimisti, il parco delle Groane ha già detto sì».
In merito invece al disagio attuale: «Difficile a oggi capire quali conseguenze avrà la nostra salute per l’esposizione costante alle due linee, certo è che nel quotidiano i disagi maggiori si hanno d’estate, quando si aprono le finestre 24 ore su 24 e siamo accompagnati dal classico “sfrigolio” della corrente elettrica, si sente soprattutto di notte quando si cerca di dormire e se piove, la situazione è ulteriormente amplificata, senza contare l’umidità provocata».
Cristina Marzorati