L’elisir di lunga vita? E’ a SevesoDue nonne a quota 100 anni

Seveso – Il 10 novembre può dirsi una data fortunata se si considera che ben due sevesine nate in questo giorno hanno festeggiato un compleanno ultracentenario. Sono testimoni di un tempo così lontano che è possibile conoscerlo solo attraverso i libri di storia: la Prima guerra mondiale, ad esempio. La più giovane, si fa per dire, è Carla Ciceri che è nata nel 1910 a Rosate, un paese vicino ad Abbiategrasso. Fin dalla nascita è stata abituata a gestire le difficoltà della vita senza lasciarsi intimorire dalle avversità. «Allo scoppio della Prima guerra mondiale, mio papà è stato richiamato alle armi – racconta la vispa centenaria –. Mia mamma è rimasta sola con un negozio di frutta e verdura da mandare avanti e tre figlie piccolissime. Al mattino ci metteva in tre cassette di frutta nella bottega e ci faceva accudire dai clienti mentre li serviva».

Non ancora ventenne, è venuta a Seveso per gestire un ristorante con il papà, e quattro anni dopo si è sposata con Angelo Balestrini dal quale ha avuto due figli, Carlo e Graziella, che le hanno dato tre nipoti e due bisnipoti. Un terzo figlio è purtroppo morto ancora infante. Lasciato il ristorante, ha fatto la sarta e ancora adesso è in grado di usare la macchina da cucire per sistemare i suoi vestiti. Legge tutti i giorni un quotidiano (usando gli occhiali e una lente di ingrandimento) e guarda la televisione. Le piacciono i vecchi film con trame romantiche, ma soprattutto i documentari e le trasmissioni scientifiche o culturali: i suoi personaggi preferiti sono infatti Licia Colò e Piero e Alberto Angela. Il segreto della sua longevità? I molteplici interessi coltivati con la lettura e la televisione, e le camminate quasi quotidiane per le vie del suo quartiere, al cimitero e per andare a messa il sabato sera.

Amabile Pasian è certamente la sevesina più longeva, avendo festeggiato 109 anni alla casa di riposo “Masciadri”, dove è ricoverata da qualche settimana. E’ nata a Concordia Sagittaria (Venezia), prima di dieci fratelli, che ha dovuto crescere aiutando la mamma rimasta sola perché, allo scoppio del primo conflitto mondiale, il papà è stato inviato al fronte. Rimasta vedova giovanissima, si è risposata con Antonio Battiston dal quale ha avuto quattro figli. Vivevano a Giussago di Portogruaro, dove lei lavorava nei campi mentre il marito era operaio nello stabilimento petrolchimico di Porto Marghera. Nel 1955 uno dei suoi figli si è trasferito a Seveso e ha portato in città tutta la famiglia. Dal 1972 è vissuta con la figlia Mirka, che ha sposato il sevesino Guido Galimberti.

«E’ una donna dolcissima – racconta Mirka –. Non si è mai lamentata, anche se era un po’ cagionevole di salute. Aveva quasi 100 anni quando l’abbiamo portata per una settimana in campeggio sul lago di Garda, e si è divertita moltissimo». Ultimamente ha avuto anche la soddisfazione di diventare bisnonna e questo l’ha un po’ consolata dalle difficoltà derivanti dal fatto che non sente e non vede molto bene. Scherzosamente, anche il sindaco Donati, da medico, ha cercato di carpire a entrambe il segreto della loro longevità.
Francesco Botta