Cesano – Sono le 11 del mattino, la giornata è piovosa, il paesaggio è inquietante, più simile a una stazione della periferia milanese che a un fiore all’occhiello dell’interscambio tra linee delle Nord nel cuore di Monza e Brianza. Hanno ragione a lamentarsi gli abitanti di via Volta per lo stato di degrado in cui versano gli ascensori, che un domani serviranno la Seregno-Saronno e oggi sono l’unico collegamento col resto della città, per via della chiusura della stradina pedonale a margine dei binari, che sbuca in via Don Gnocchi. Quando anche noi saliamo sugli ascensori, c’è un ragazzo che in sella alla bicicletta utilizza il prolungamento di via Don Gnocchi, ma i tombini sono in rilievo rispetto alla sede stradale ed è evidente che manca una gettata di catrame, così gli ascensori rimangono l’unica soluzione. Quando ci presentiamo davanti alle porte, è impossibile non notare gli evidenti graffiti, premiamo il pulsante, il sistema si aziona, saliamo e all’interno c’è un nauseante odore di urina. Ci affacciamo, la rampa per bici o chi è su una carrozzina, alternativa all’ascensore, è bloccata, scendiamo dall’altro lato e ci ritroviamo in un parcheggio sterrato pieno di fango. Ma dobbiamo però ritenerci fortunati, perché l’impianto non si è fermato. Nelle scorse settimane una donna è rimasta chiusa all’interno per una decina di minuti, lei, che preferisce raggiungere la stazione di corso Libertà a piedi invece che in macchina, si è ritrovata nella trappola degli ascensori.
Cri.Marz.