Un mondo di vite sospese, così come rimangono in sospeso i familiari e gli amici degli scomparsi, in attesa di qualche notizia sul destino dei propri cari. Tra le oltre 24mila persone scomparse in Italia dal 1974 al 30 settembre del 2010 che non sono state per ora ritrovate, dato emerso dall’ultima relazione del Ministero dell’Interno, figurano anche casi brianzoli. L’ultimo, risalente proprio agli ultimi giorni, è quello di Salvatore Caizza, pensionato di Seregno, residente in zona Lazzaretto, di cui si sono perse le tracce da sabato scorso. Nessun esito hanno dato le ricerche di un altro pensionato, il giussanese Gino Riva, di cui non si sa più nulla dal 12 ottobre 2000 e per il quale sono state avviate le procedure di dichiarazione di morte presunta. Ennesimo giallo è quello di Pier Olga De Maestri, residente a Monza e insegnante in un liceo lissonese, che è scomparsa nell’agosto del 2009 mentre era in vacanza in provincia di Bolzano. Nessuna notizia, ancora, di Alfonso Guida, renatese svanito nel nulla nel giugno del 2008, e Carla Santambrogio di Desio. È invece dal 2003 che si sono perse le tracce del senaghese Paolo Andrea Cofferati, 33 anni al momento della scomparsa, avvenuta a Valmadrera, in provincia di Lecco. Dal luglio 1994 non è ancora stato ritrovato neanche Mauro Jovenitti di Cogliate. La stessa sorte ha invece unito due sacerdoti brianzoli. Don Rino Buraglio, parroco di Capriano di Briosco, era scomparso il 29 luglio del 2002 durante un’escursione sul Resegone ed è stato ritrovato nel 2005 da un alpinista sotto il pizzo Erna. Di don Lodovico Cazzaniga, sacerdote monzese, si erano smarrite le tracce nel luglio del 2003 durante un viaggio nelle vicinanze di Medjugorie: i resti sono stati ritrovati nel 2005 a due ore di cammino dal santuario mariano.
I.B
Un mondo di vite sospeseSette i brianzoli “svaniti” nel nulla
Tra le oltre 24mila persone scomparse in Italia dal 1974 al 30 settembre del 2010 che non sono state per ora ritrovate, figurano anche casi brianzoli. L'ultimo, risalente proprio agli ultimi giorni, è quello di Salvatore Caizza, pensionato di Seregno.