Concorezzo – L’Acquaworld di Concorezzo ha il volume troppo alto. Da poco i vertici della struttura di divertimento avevano avviato una sorta di discoteca che entrava in funzione nel fine settimana. Per i tecnici dell’Arpa però l’iniziativa è troppo rumorosa. A confermarlo c’è una relazione del dipartimento Arpa di Monza e Brianza, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, che ha steso dopo una serie di sopralluoghi nelle abitazioni confinanti di via La Pira.
I rilievi fonometrici sono stati effettuati all’interno degli appartamenti di quei residenti che avevano elevato, nei giorni scorsi, una serie di esposti all’ente regionale. E i numeri parlano chiaro: a partire dalle 22 di superano i decibel consentiti dalla legge.
«Abbiamo dovuto riunirci d’urgenza in giunta e valutare la situazione – ha detto l’assessore alle politiche produttive, Micaela Zaninelli – l’Arpa infatti, dati alla mano, ha chiesto al comune di intervenire e noi lo abbiamo puntualmente fatto». Nella giornata di giovedì gli uffici dedicati al monitoraggio delle attività produttive hanno inviato una lettera allo stabilimento natatorio di via La Pira. Lettera nella quale si intima l’immediata cessazione di ogni attività che rechi disturbo alla quiete pubblica.
«Siamo di fronte a due tipologie diverse di violazione – ha aggiunto la stessa Zaninelli – il superamento dei limiti sonori costituisce, da una parte, una violazione di carattere amministrativo, sanzionabile fino ad un massimo di circa 5mila euro; dall’altra, costituisce una violazione di tipo penale: l’Arpa dovrebbe segnalare l’esito dei rilievi alla Procura di Monza». Quindi il rischio di una denuncia è concreto.
Ma cosa succederà per il futuro? A tratteggiare i passi necessari affinché Acquaworld possa riprendere le proprie attività di sala da ballo, è sempre l’assessore alla partita: «Dovremo incontrarci – ha specificato la Zaninelli – se i vertici del parco non saranno in grado di installare pannelli fonoassorbenti o altre migliorie tecniche, il Comune non rilascerà più alcun permesso sul prolungamento dell’attività della struttura». Il centro acquatico infatti aveva avviato l’attività di discoteca a fronte di un permesso temporaneo rilasciato dal municipio di piazza della Pace. Secondo la versione del Comune i responsabili di Acquaworld avrebbero ecceduto i termini del permesso, aprendo la struttura anche oltre gli orari e i giorni stabiliti: «La nostra amministrazione è stata tollerante – ha chiosato l’assessore – ma a fronte di un disagio per i cittadini non possiamo tacere». Tuttavia per il veglione di Capodanno, organizzato e pubblicizzato da tempo, il Comune potrebbe rilasciare una deroga sugli orari e consentire un’apertura fino alle 3 del mattino.
Lorenzo Merignati