Monza – Riparte dal teatro Villoresi di piazza Carrobiolo sabato 14 gennaio la nona edizione della stagione di Lampi proposta da Musicamorfosi e ideata da Saul Beretta al quale abbiamo rivolto qualche domande per scoprire cosa riservano i “Lampi” del 2012.
Quattro appuntamenti speciali per la nona stagione di Lampi. C’è un motivo conduttore?
“Lampi segue il filo delle radici, tutti gli artisti ospiti portano con sé un patrimonio culturale e musicale delle loro rispettive terre di origine: la Moravia, la Mongolia, l’Armenia, la Bulgaria. Ciascuno degli artisti ha saputo inventare e inventarsi un percorso artistico radicandosi fortemente nel passato senza rimanere imbrigliato nella ripetizione della tradizione. I Lampi come tradizione parlano guardando al passato per inventare il futuro”.
Violini, voci, piano e tromba…domineranno la scena proponendo sonorità particolari con progetti che arrivano dall’estero e artisti ormai “di casa” come Falzone. Quale potrebbe essere il pubblico per queste proposte?
“Lampi 2012 si rivolge a tutti quelli che hanno voglia di scoprire nuovi orizzonti musicali e a tutti gli appassionati che hanno l’opportunità di ascoltare e vedere artisti e proposte che difficilmente circolano sul nostro territorio. Iva Bittova non ha mai suonato a Milano, ma è molto amata in tutto il mondo, i Violon Barbares sono una novità per l’Italia, ma in Francia e Germania sono “un caso” così come Tigran. Per quel che riguarda Falzone è un onore per noi di Musicamorfosi e per Monza poter ospitare i debutti di progetti che circolano poi nelle grandi sale di Italia e di Europa.”
C’è qualche spettacolo che avresti voluto inserire nel cartellone della nona stagione e non è stato possibile?
“Devo dire che ho fatto la stagione che avrei voluto. In verità, uno spettacolo è rimasto fuori, ma solo perché abbiamo deciso di lavorarci con più calma e presentarlo l’anno prossimo”.
In un periodo di “tagli” a tutto, la buona musica secondo te ne risente?
Lampi quest’anno non ha finanziamenti pubblici e in passato la Danza Immobile che gestisce ancora a oggi il Binario 7 ha progressivamente ridotto il finanziamento che doveva contribuire a finanziare la stagione a tal punto che abbiamo deciso di fare senza quel finanziamento compensando con un teatro più grande e con un maggior numero di biglietti quello che avremmo perso di finanziamento. I risultati di pubblico ci confortavano e così ci siamo spostati in un teatro privato e un po’ più grande, il Villoresi, gestito dai Padri Barnabiti, che oggi sono diventati nostri partner. Ancora oggi nonostante i tagli alla cultura, i soldi pubblici vanno spesso a iniziative che non sono all’altezza del contributo che ricevono. Credo che il pubblico di Monza, rispetto a Lampi ci abbia rimesso solo dal punto di vista del numero degli spettacoli, ma non della qualità”.
Giusy Taglia