Monza – Pm10 alle stelle a Milano, con punte di 155 microgrammi registrati dalla centralina Arpa di via Senato e di 149 da quella del Verziere, ma anche Monza non se la passa bene. Il livello di guardia di 50 microgrammi per metrocubo, secondo le rilevazioni della centralina dell’Agenzia di via Machiavelli è stato abbontantemente superato per tutta la settimana.
Le punte, 121, 111 e 112 microgrammi per metrocubo si sono registrate rispettivamente giovedì 9, lunedì 13 e martedì 14 febbraio. 91 i microgrammi di Pm10 di martedì 8, 97 il 12 febbraio e ancora 96 microgrammi ieri, venerdì 17. Ciò, nonostante nei giorni scorsi ci sia stata una maggiore ventilazione.
Secondo il dato storico dell’Arpa, a partire dal 2002 la concentrazione è nettamente diminuita in tutte la maggiori città della regione, ma se a Lodi, Mantova e Bergamo la flessione è stata molto marcata, tanto da portare la media annua attorno ai 30 microgrammi, Monza resta insieme a Milano il capoluogo con la media più alta, attorno ai 40 microgrammi.
Non se la passa meglio il resto della Brianza: a Vimercate in settimana superati i 100 microgrammi per tre giorni e anche ieri il dato era di 71 microgrammi. A Meda per tutta la settimana la concentrazione ha oltrepassato il limite di guardia con una punta di ben 131 microgrammi martedì 14.
Il Pm 10 è un mix di particelle solide e liquide tra le quali solfato, nitrato, ammoniaca e cloruro di sodio – particolato – che si trovano in sospensione nell’aria: diventa pericoloso per la salute umana in quanto la sua tossicità intrinseca viene amplificata dall’assorbimento di idrocarburi e metalli pesanti, spesso cangeroceni, presenti nell’aria sotto forma di gas. Il particolato ha dimensioni così ridotte che respirando penetra nelle vie aeree fino a raggiungere il tratto tracheo-bronchiale.
R.Mag.