MONZA – Lascia moglie e figli, l’anziano monzese che è morto ieri in Valtellina durante un’escursione. Umberto Fumagalli, 78 anni, è precipitato per centocinquanta metri senza che i due compagni potessero fare nulla per lui. È caduto nel vuoto, dalla Cima Meriggio verso il lato Venina finendo rovinosamente sulle rocce dove l’équipe del 118 lo ha ricomposto, prima di elitrasportarlo a valle, a Caiolo e poi alla camera mortuaria di Sondrio. L’episodio è avvenuto in quota a 2500 metri, lungo il sentiero dal “Doss de la piada” sale al pizzo, nel comune di Albosaggia. Umberto Fumagalli, in pensione dopo una vita da dirigente d’azienda, era in compagnia di due amici del Cai di Monza tra i quali Aldo Brambillasca, 73 anni. Avevano deciso di proseguire nell’escursione verso la cima, lasciando il resto della comitiva – undici persone – in località Campelli.
Non si trattava di un’escursione impegnativa. Tutt’altro, e oltretutto i tre l’avevano già fatta diverse volte. Bene equipaggiati e in ottima forma, non sembrava nulla di particolare. Ma il ritiro della neve ha reso l’erba estremamente secca e quindi scivolosa. È bastato un attimo di disattenzione e per il Fumagalli non c’è stato nulla da fare, risucchiato nel baratro senza che il compagno che gli era a poca distanza potesse riuscire ad acciuffarlo prima di vederlo precipitare a valle.
L’allarme è stato immediato, ma non si poteva fare nulla ormai per lo sfortunato alpinista. Stando al racconto dei due amici, non ci sono dubbi su come sono andate le cose, tanto che gli uomini della Guardia di finanza, normalmente incaricati di effettuare i rilievi in quota non hanno ritenuto di dover fare un sopralluogo. La segnalazione al magistrato di turno è comunque d’obbligo, e saranno i Carabinieri oggi ad informare la Procura a cui spetta rilasciare il nulla osta per il rientro a casa della salma.Fumagalli non era un escursionista “della domenica”. Era un uomo preparato che con il gruppo del Cai-pensionati ogni settimana effettuava una gita in montagna.
Giovedì mattina la comitiva era partita presto da Monza anche approfittando della magnifica giornata. Se è vero che il rischio valanghe in questi giorni è elevato è anche vero che il gruppo non si è avventurato in un luogo innevato ma – anzi – lungo la “normale” del Meriggio ben segnalata grazie al disgelo.