Cesano – Un sorriso sempre pronto per tutti, un amore infinito per la sua città, per la sua famiglia e per quella splendida chiesina del Pasquè che accudiva come un figlio. Cesano piange una delle figure più belle della sua storia recente, Carla Pogliani vedova Seveso, cittadina benemerita, deceduta alla vigilia dei 74 anni; li avrebbe compiuti il 14 novembre. I funerali sono stati celebrati sabato nella chiesa prepositurale di Santo Stefano. Attorno a lei si sono stretti i figli Paola 50 anni, Marco 48 anni, Mara 38 anni e i nipoti Gianmaria, Mattia e Federica, che hanno seguito tutte le fasi della malattia. Un tumore contro cui Carla ha lottato per ventitré anni, godendo 14 anni di pace, sino al 2005 quando ha ripreso le cure. Carla era molto conosciuta, tant’è che il sindaco Gigi Ponti, nell’anno della sua prima elezione, l’aveva soprannominata: «Il sindaco del Pasquè, perché forse io non sarò qui ogni giorno, ma lei sì». Minuta, ma forte e con una fede profonda, Carla era il sacrestano della chiesina di piazza Arese. L’apriva ogni giorno, ad agosto metteva in moto una vera e propria macchina organizzativa in occasione della Madonna Assunta. Originaria di Seveso, San Pietro, da ragazza era cresciuta dietro il bancone della latteria Pogliani in piazza Verdi. Qui ha conosciuto Italo Seveso, che il 9 ottobre del 1961 sarebbe diventato suo marito. Italo era vetraio e lavorava in piazza Arese, qui lui e la famiglia si trasferirono a un anno e mezzo dal matrimonio, mentre nel 1969 andranno a vivere nell’appartamento del condominio di piazza Arese 18. Carla appena trasferita si era subito fatta amare dai vicini e in particolare dai bambini. Qualcuno cadeva in cortile? Il cerotto della Carla era magico, così com’erano più buone le sue merende a base di torta o pane e Nutella. Carla Pogliani era anche una donna di grande fede, nell’agosto del 1980 era diventata l’angelo custode della chiesina del Pasquè. «Sino a quindici giorni fa la curava direttamente – rammenta la figlia Paola – L’ultima passeggiata che ha voluto fare, è stata proprio dentro la sua chiesina». La camera ardente è stata allestita nella chiesetta del Pasquè, dove venerdì l’hanno salutata un’ultima volta centinaia di persone dagli amici del centro anziani, ai volontari della parrocchia, a Alfredo Ponti e Giulio Spotti, che hanno ereditato da Carla la cura del piccolo luogo sacro.
Cristina Marzorati