Senago – C’era anche un senaghese sul Boeing 767-300 della Neos Air che nella notte tra domenica e lunedì è precipitato per circa mille metri per un improvviso vuoto d’aria. Si tratta del 28enne Manuel Piazza che, nonostante lo spavento e il profondo taglio rimediato al mento, tra un mese risalirà sullo stesso aereo per fare ritorno a Cuba dalla ragazza.
“A differenza di quanto è stato detto da alcuni mass media- spiega il giovane, che si era imbarcato ad Holguin nel tardo pomeriggio di domenica- il fatto si è verificato due ore dopo la partenza da L’Avana, dove l’aereo aveva fatto scalo, e non dopo quattro ore. Si sarebbe potuto tornare indietro, ma forse è andata meglio così. Avevamo appena finito di mangiare e c’erano le hostess in corridoio che stavano ritirando i piatti. Fino a quel momento il volo era stato tranquillo, al punto che non si era neanche accesa la luce che obbliga i passeggeri ad allacciare la cintura di sicurezza, ma improvvisamente siamo caduti in picchiata e mi sono ritrovato per aria.
Sono ritornato per terra ma pochi secondi dopo sono stato sbalzato nuovamente e quando è finito tutto mi sono ritrovato nel corridoio attaccato ad una ragazza che stringeva il mio braccio urlando come una pazza. Io sono rimasto in silenzio, ma intorno a me c’era chi pregava e chi si abbracciava. Non ci si poteva neanche muovere per tutta la roba che c’era in giro. Carrelli, vassoi, scarpe, effetti personali; c’era di tutto in corridoio. Il comandante non ha saputo dire cosa era accaduto ma è stato bravo a riprendere il controllo”.
Subito si è messa in modo la catena dei soccorsi e le hostess, grazie al fondamentale aiuto di due medici che erano a bordo, hanno iniziato a prendersi cura dei feriti con i pochi mezzi a disposizione. “Io – continua Manuel Piazza – a caldo non ho provato dolore ma mi sono ritrovato con tutta la maglietta insanguinata perché nel ricadere a terra ho picchiato il mento contro la parte laterale del tavolino procurandomi un taglio profondo. Mi è uscito sangue per due ore. Per tamponare la ferita ho usato prima dei tovaglioli, poi cerotti e una salviettina disinfettante ma quando sono andato in bagno ho capito che avevo bisogno dei punti”.
Nonostante la profonda ferita, una volta atterrato a Malpensa, il senaghese ha preferito rifiutare le cure dei medici saliti sull’aereo per farsi portare dalla madre al pronto soccorso della clinica san Carlo di Paderno, dove il taglio è stato medicato con una decina di punti. “Per due giorni ho potuto mangiare solo liquidi e pastina. Lunedì devo tornare in ospedale per fare ulteriori accertamenti”.
Fabio Cavallari