Lo hanno trovato morto, in giardino. Avvelenato, ne sono certi, tanto da decidersi a mettere in allerta i residenti della zona tramite il gruppo Facebook dedicato a Carate Brianza: «L’anno scorso – racconta la giovane caratese, casa nel quartiere tra viale Milano e via Marengo, a due passi dalla Valassina – avevo un gatto di nome Edgar. Un giorno è tornato a casa con una lacerazione molto profonda sulla zampa: era stato visibilmente percosso e l’avevo portato dal veterinario per curarlo. Pensammo fosse sopravvissuto ad un incidente, ma qualche mese dopo essere guarito, Edgar non è più tornato a casa. Aveva solo un anno. Abbiamo anche un’altra gatta, di nome Tata, che ogni tanto sparisce qualche giorno e poi torna a casa ferita. Ho sempre pensato, ingenuamente, che quelli fossero i segni della lotta con altri gatti del quartiere, ma l’ho sempre trovato molto strano perché Tata è una micia molto diffidente e raramente si allontana da casa.
Poi, l’altro giorno, abbiamo trovato Florio, il gattino che avevamo adottato a febbraio, morto avvelenato in giardino. E dopo che anche il cane della mia vicina è morto in una circostanza simile, qualche mese fa, i miei sospetti che ci sia qualcuno che si diverte a torturare gli animali sono aumentati. Chiunque sia – continua la caratese rimasta profondamente scioccata per quanto avvenuto – va fermato. Noi che adottiamo animali nelle nostre famiglie doniamo tutto in nostro cuore e la nostra energia ai nostri piccoli amici. Privarcene ingiustamente così, ci ruba un pezzo di anima ed è da infami».
Secondo la famiglia che gli aveva aperto le porte di casa, quindi, Florio, cucciolo di sette mesi appena, sarebbe morto avvelenato. Ed è certo che questo non sia un caso isolato. Lo scorso febbraio un’altra caratese, residente in via Mascherpa, aveva sporto denuncia ai carabinieri di via Milano: qualcuno aveva cercato di ammazzarle il gatto, prima con il veleno e poi prendendolo a bastonate. Fortunatamente, Bruno era riuscito a fuggire dalle grinfie del suo aguzzino e a tornare a casa. Il veterinario che lo aveva preso in cura aveva acclarato che il micio aveva subito un principio di avvelenamento ed era stato percosso sulla schiena. Sottoposto subito a terapia farmacologica, se l’era cavata. La donna aveva sporto denuncia contro ignoti ai carabinieri: «E’ da due anni – precisava – che qualcuno nel quartiere ha preso di mira i miei gatti».