In Italia, dal 2014 al 2015, gli occupati sono passati da 22.278.917 a 22.464.753 (più 185.836 unità e 0,83%). Un aumento che però non è distribuito in modo uniforme in tutte le province. Anzi, quella di Monza sarebbe quasi maglia nera e comunque con un saldo negativo.
Lo dice un’analisi del Centro Studi “ImpresaLavoro”, su dati Istat. In cima alla graduatoria delle province con il migliore saldo positivo, si segnalano Milano (+28.167) e Torino (+16.846), che sono due tra le cinque province del Nord nelle prime 15 posizioni, insieme a Bergamo (+9.828), Vicenza (+9.230) e Genova (+9.039). Bene con Cosenza (+11.783) e Trapani (+10.533) in terza e quarta posizione, davanti a Bari (+9.753), Palermo (+9.542), Salerno (+8.590) e Sassari (+8.231).
In fondo alla graduatoria, invece, oltre a Verona (-15.221) e Padova (-11.589) c’è anche Monza, appena davanti (-11.289). Male, al Nord, anche Varese (-6.057), Brescia (-4.260), Udine (-3.714), Mantova (-2.030), Treviso (-1.909) e Rovigo (-1.705). La performance peggiore al Sud è quella di Catanzaro (-8.683), ma arretrano sensibilmente rispetto al 2014 anche Reggio Calabria (-4.956), Agrigento (-3.541), Caserta (-3.447)