F1, Morosini in pista: il 21 giugno 1981 Gilles Villeneuve in Spagna entra nella leggenda

Gilles Villeneuve, “Il mito che non muore”, è in mostra all’autodromo di Monza ancora per un mese. Il 21 giugno 1981 vince il Gp di Spagna e a l Jarama comincia la sua leggenda. Lo racconta il giornalista Nestore Morosini.
gilles villeneuve il mito che non muore foto ercole colombo mostra autodromo
gilles villeneuve il mito che non muore foto ercole colombo mostra autodromo

Ma se Montecarlo rappresentò la prima tappa d’un cammino ricco di promesse, il gran premio di Spagna rappresentò il capolavoro di Gilles Villeneuve, la gara che farà entusiasmare il Drake inducendolo a espressioni inedite. La pista di Jarama, nei pressi di Madrid, è tradizionalmente, ostica alle Ferrari, Lauda ci aveva vinto, nel 1974, per una serie di circostanze fortunate.


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Anche nell’edizione 1981, disputata il 21 giugno, le Ferrari non paiono poter impensierire le agili wing-car degli avversari, più leggere di 50-60 chili. Ma è una di quelle giornate in cui, nell’aria, si sente qualcosa di speciale, di grande. Specialista ormai delle partenze veloci, consentitegli dalla enorme potenza del turbo, Villeneuve dalla quarta fila si trova proiettato in terza posizione, dietro alle Williams di Jones e Reutemann.

Villeneuve è scatenato, supera Reutemann alla staccata dei box e s’installa al secondo posto anche se Jones sembra imprendibile. L’australiano, però getta al vento ii probabile successo commettendo un errore grossolano: esce di pista riesce a riprendere la corsa ma ormai è eliminato dalla lotta per la vittotria.

Gilles è in testa e comincia it suo capolavoro. Reutemann è alle sue spalle, Watson è a 6”, Laffite a 7”31, De Angelis a 17”. La Williams non riesce a superare la Ferrari, soprattutto perché Gilles con staccate mozzafiato, dissuade Reutemann da ogni tentativo. Carlos non ha il coraggio di attaccare Gilles, teme di incappare in un errore oppure in un incidente e compromettere le sue chances di campionato del mondo.

La turbo di Maranello è sicuramente più lenta, nel misto, della macchina inglese: ma sul rettilineo ha tanta potenza da staccare la rivale come se questa sia ferma. Inoltre, Villeneuve è in stato di grazia. Guida in modo impeccabile, senza una sbavature. Pare un pilota diverso, ci sono sempre grinta e generosità, c’è sempre il suo agonismo esasperato. Ma tutto pare al servizio della corsa, dello spettacolo, dell’entusiasmo del pubblico. Ben presto i distacchi si annullano, perché nei curvoni veloci le macchine con motore aspirato sono più veloci. Si forma un “treno” di cinque monoposto e Gilles compie miracoli di abilità nel tratto misto. Le posizioni alle sue spalle si assestano con Laffite secondo, davanti a Watson, Reutemann e De Angelis.

Al Jarama comincia la leggenda di Gilles Villeneuve, una leggenda che Enzo Ferrari avallerà con una frase giusta e generosa: “Domenica, in Spagna, Gilles Villeneuve mi ha fatto rivivere la leggenda di Nuvolari”. Consegna, cosi, il suo piccolo grandissimo canadese alle pagine fulgide dell’automobilismo.