Monza, Icar: niente esercizio provvisorio

È l’anticamera della chiusura per la storica azienda di apparecchiature elettriche, ora ferma. Ipotesi di cassa integrazione fino all’estate 2022,sperando in possibili acquirenti. Interessati 170 lavoratori.
Sciopero lavoratori Icar
Sciopero lavoratori Icar Fabrizio Radaelli

Non ci sarà l’esercizio provvisorio per la Icar, la storica azienda monzese di apparecchiature di alta potenza in liquidazione. La notizia filtra da ambienti sindacali alla vigilia di un incontro ufficiale con i tre curatori nominati dal tribunale.

Nella loro relazione al tribunale i tre curatori avrebbero negato la possibilità di continuare l’attività produttiva (compresa una importante commessa di defibrillatori per Philips) : «È l’anticamera della chiusura definitiva» commenta Claudio Rendina della Cgil.

I curatori avrebbero già presentato richiesta al Ministero del lavoro riguardo alla cassa integrazione scaduta il 21 luglio in occasione della presentazione della istanza di fallimento, solo pochi giorni dopo la firma dell’accordo che assicurava la stessa cassa integrazione per un anno: «In sostanza -spiega Rendina- i curatori potrebbero subentrare nell’accordo. Dal 21 luglio i 170 dipendenti non lavorano e non hanno cassa integrazione. Se il ministero accetterà il subentro, la cassa sarà assicurata fino all’estate 2022».

Resta da capire se eventuali compratori interessati ad acquistare la Icar siano ancora disponibili: «Lo sapremo in un prossimo incontro con i curatori» conclude Rendina.