Fumata nera a Roma per Alcatel «Senza fondi noi ce ne andiamo»

Fumata nera al Ministero dello Sviluppo economico per Alcatel. A fine settembre c’è stato un incontro a Roma tra il ministro Flavio Zanonato e il Ceo di Alcatel-Lucent, Combes. Dalla multinazionale francese è arrivata una vera e propria doccia fredda per l’Italia e Vimercate.
L’Alcatel di Vimercate
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Fumata nera al Ministero dello Sviluppo economico per Alcatel. A fine settembre c’è stato un incontro a Roma tra il ministro Flavio Zanonato e il Ceo di Alcatel-Lucent, Combes. Dalla multinazionale francese è arrivata una vera e propria doccia fredda per l’Italia, visto che ha confermato il piano di dismissioni degli impianti ritenuti non più strategici. Un taglio che riguarderà anche l’Italia e, molto probabilmente, investirà in pieno Vimercate. Il Governo ha posto le seguenti richieste ad Alcatel: «Qualsiasi processo di ristrutturazione e ricadute occupazionali conseguenti devono essere gestite con il consenso delle organizzazioni sindacali; le competenze esistenti nel nostro paese, che eventualmente ALU non intende più utilizzare, devono continuare a rimanere attive; il governo non ha apprezzato la gestione dell’accordo del luglio 2012 da parte dell’azienda, relativamente agli impegni industriali assunti».

Il Governo ha fatto presente che intende stanziare 700 milioni di euro per la banda larga e ultralarga – contributi per gli investimenti dei gestori di telecomunicazioni- e che stanno partendo, seppure con ritardo, le gare per le attività di ricerca e sviluppo relative all’Agenda Digitale.

«E’ oramai chiaro che Alcatel-Lucent, non avendo risolto i suoi problemi si appresta, con il nuovo piano, a dismettere gran parte delle attività in Italia -. Commentano le sigle sindacali -, a meno che il Governo italiano sia in grado di mettere in campo soluzioni virtuose in grado di modificare questa strategia di disimpegno della multinazionale dal nostro paese».