Basta assegni familiari, detrazioni e bonus: comincia l’era dell’assegno unico. Ecco tutte le norme per presentare la domanda

Patronati della Brianza, in particolare quelli di Cgil e Cisl, sono già stati attivati e hanno ricevuto centinaia di richieste di accompagnamento alla presentazione nei primi giorni dell’anno. Le domande sono già possibili ora ma la misura sarà operativa da marzo. Basterà presentare la richiesta entro il 30 giugno per poter avere i mesi arretrati
La sede di un patronato. Stanno cominciando a lavorare per gli assegni unici
La sede di un patronato. Stanno cominciando a lavorare per gli assegni unici

Le domande si possono presentare già ora anche se la misura sarà operativa da marzo. È cominciata l’era dell’assegno unico, che assorbirà gli assegni al nucleo famigliare, le detrazioni per i figli a carico al di sotto dei 21 anni, il Premio alla nascita, il cosiddetto “Bonus mamma domani” e l’Assegno di natalità (Bonus bebè) ma non il Bonus nido.


Chi può prenderlo

. L’assegno unico spetta ai lavoratori dipendenti, agli autonomi, ai pensionati e ai disoccupati cittadini italiani o europei o con permesso di soggiorno, che risiedono in Italia da almeno 2 anni e che paghino l’imposta sul reddito in Italia.

Varrà per ogni figlio minorenne a carico e per i nuovi nati dal settimo mese di gravidanza, per ciascun figlio maggiorenne a carico fino al compimento dei 21 anni a determinate condizioni, – per ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età.

Solo alle famiglie che percepiscono il Reddito di cittadinanza l’assegno unico e universale sarà corrisposto d’ufficio dall’INPS.


I requisiti

. Ecco, invece quali sono i requisiti richiesti: essere cittadino italiano o di uno Stato Ue o un suo familiare, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione europea ma con permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo, titolare di permesso unico di lavoro per un’attività superiore a sei mesi o titolare di permesso di soggiorno per motivi di ricerca e che può soggiornare in Italia per più di sei mesi. Bisogna anche essere soggetti al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia, residenti e domiciliati in Italia, ma può anche essere o essere stato residente in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale.


Quanto si prend


e

. Gli importi variano in base all’Isee. E infatti la prima cosa da fare per ottenere l’assegno è preparare i documenti per questo indicatore economico. Chi non lo presenta può comunque ottenerlo anche se si dovrà accontantare degli importi minimi previsti.

Per ciascun figlio minore si va da un massimo di 175 euro con Isee fino a 15mila euro, a un minimo di 50 euro in assenza di Isee o con Isee pari o superiore a 40mila euro. È prevista una maggiorazione per i figli successivi al secondo, per le madri di età inferiore a 21 anni, per i nuclei con quattro o più figli, per i genitori entrambi titolari di reddito da lavoro, per i figli affetti da disabilità.


I tempi delle domande

. La domanda è annuale, i primi assegni verranno corrisposto presumibilmente a metà marzo. Nei primi due mesi del 2022 i lavoratori continueranno a percepire assegni familiari e detrazioni come prima. La domanda per l’assegno familiare può già essere presentata da ora, e infatti i patronati, soprattutto quelli di Cgil e Cisl (anche se la domanda può essere presentata direttamente senza intermediari) sono già stati contattati da centinaia di brianzoli che vogliono far partire la procedura ma basterà presentarla entro il 30 giugno per avere gli arretrati dei mesi precedenti a partire da marzo. Se la domanda viene presentata a partire da luglio l’assegno viene riconosciuto a partire dal mese successivo alla presentazione.


Come viene pagato

. I soggetti che possono presentarla sono i genitori o chi esercita la responsabilità genitoriale. L’assegno verrà accreditato dall’Inps su un conto corrente bancario, un conto postale e arriverà con un bonifico domiciliato. Non ci saranno più tracce, quindi, sul cedolino dello stipendio.