Adiconsum fa i conti in tasca alle famiglie brianzole: con gli aumenti di bollette e benzina spenderanno 1300 euro in più

L’associazione dei consumatori legata alla Cisl ha sentito 500 nuclei lombardi, anche nella provincia di Monza, per stimare quanto inciderà l’aumento dei prezzi sulle finanze di famiglie composte da tre persone
Un distributore di benzina in una foto d'archivio. ANSA/STRINGER
Un distributore di benzina in una foto d’archivio. ANSA/STRINGER FRANCO SILVI

Le bollette da una parte, la benzina dall’altra. E poi l’inflazione. Risultato: 1300 euro in più da sborsare in un anno. I conti in tasca alle famiglie lombarde li ha fatti Adiconsum, attivando tutte le sue sedi, provincia di Monza compresa, e sentendo 500 nuclei. «Milano metropoli costa un po’ di più -spiega Carlo Piarulli, presidente di Adiconsum Lombardia- per il resto il dato che ne esce è abbastanza uniforme, sostanzialmente simili in tutte le realtà territoriali». In regione, insomma, è così dappertutto. Gli elementi che concorrono a impoverire le famiglie, quelle del sondaggio sono mediamente composte da tre persone, sono noti: i rincari di gas ed energia elettrica sono ormai operativi, l’emergenza materie prime.

Una situazione che potrebbe avere pesanti ripercussioni anche sui consumi in vista del Natale. Se la borsa è vuota si compreranno meno regali o comunque si farà molta più attenzioni a quanto si spende. L’allarme di Adiconsum, nel dettaglio, nasce dalla constatazione che i consumi registrati nei primi 10 mesi dell’anno per la bolletta elettrica rivelano un aggravio di 410 euro a famiglia. Se si passa al gas, poi, l’incremento stavolta è di 370 euro, sempre in un lasso di tempo di dodici mesi. Stessa solfa per quanto riguarda il carburante, benzina o altro che sia, settore nel quale i rincari arrivano fino a 305 euro. L’elenco delle spese, d’altra parte, non è finito qui: costa di più anche il cibo, mantenere un’abitazione, i servizi e le spese sanitarie. Il più 3% fatto segnare dall’inflazione porta altri 200 euro alla voce delle uscite. «Energia elettrica, gas, carburante, spese sanitarie e generi alimentari sono indispensabili per la vita delle famiglie – conclude Piarulli -. Incrementi di prezzo in queste percentuali rischiano di allargare ulteriormente il fenomeno della povertà».