Preghiera dei musulmani a Giussano: ”steward” per evitare assembramenti

Dopo i problemi di due settimane fa (con verbale della polizia locale) in occasione della Festa del Sacrificio introdotti degli “addetti” per gestire l’afflusso alla associazione culturale “Daawa” di via Cavour.
I fedeli musulmani presenti venerdì 14 agosto in via Cavour  a Giussano
I fedeli musulmani presenti venerdì 14 agosto in via Cavour a Giussano

Dopo gli assembramenti di due settimana fa, in occasione della Festa del Sacrificio, per partecipare alla preghiera alla associazione culturale “Daawa” di via Cavour, la comunità musulmana, venerdì 14 agosto, ha cercato di gestire il flusso di fedeli con alcuni “steward”. Ma, visto il numero delle persone presenti, è stato pressoché impossibile. Come ogni venerdì, stando alle testimonianze di chi utilizza quotidianamente la strada che unisce Giussano con Mariano, sono stati ancora numerosi gli uomini di fede islamica che hanno atteso all’esterno, occupando tutto il marciapiede prima di poter entrare al civico 85, dove, come noto, ha sede il sodalizio.

Ma la questione, più che religiosa, riguarda la sicurezza pubblica e il rispetto delle norme, «dal momento che i locali che ospitano il centro – aveva già dichiarato il sindaco Marco Citterio – hanno una destinazione commerciale e non di culto. In occasione della Festa del Sacrificio di due settimane fa, lo stesso gestore, alla presenza dei vigili, che hanno elevato un verbale, aveva fatto riferimento alla loro festa religiosa. Ciò mi fa credere, come già dissi quanto ero vicesindaco nel 2011 e 2012, che si tratti di un luogo di culto. Il problema reale, però, è il rispetto delle regole: sono in vigore precise norme anticovid. Altri pedoni non possono usufruire del marciapiede e le stesse macchine, talvolta, hanno difficoltà a passare».

È in fase di notifica il verbale elevato, in occasione della Festa del Sacrificio, dalla Polizia locale e per il mancato rispetto delle norme previste dall’ordinanza regionale per il contenimento del contagio da Coronavirus.