«Mi pare che attorno alla dichiarazione di inammissibilità in Commissione sia stato sollevato un gran polverone: come dimostrano gli atti della Camera, che sono pubblici, non c’è stato nessun voto, nessun parere o espressione del Governo, nessuna bocciatura politica alla proposta di defiscalizzare la condivisione tra enti pubblici della proprietà di immobili di proprietà pubblica». Così il sindaco di Monza Roberto Scanagatti interviene sulla tirata di freno a Roma che rischia di dare un saluto al Gran premio d’Italia di formula uno all’autodromo brianzolo.
La Commissione bilancio della Camera ha infatti ancora una volta stoppato l’emendamento salva Monza, quello sull’esenzione fiscale con cui la Regione Lombardia avrebbe potuto staccare un assegno da 20 milioni di euro per l’ingresso nella proprietà dell’autodromo. Dopo lo stop all’emendamento nella Legge di Stabilità e successivamente nel decreto Milleproroghe, è arrivata l’ennesima doccia fredda: nemmeno nel decreto sulle Banche Popolari l’emendamento è stato reso ammissibile. Niente soldi dalla Regione, quindi. E come in un domino, nessun risanamento dei conti e nessun piano di rilancio. Con la conseguenza ultima che al Gp di Montecarlo, a fine maggio, si rischi di arrivare senza le carte in regola per strappare a Bernie Ecclestone il rinnovo per la F1.
Ma Scanagatti non la pensa così: «C’è stato un pronunciamento di natura esclusivamente tecnica. Alla luce di questo fatto credo sia proprio inutile per la causa comune montare casi che non ci sono o, peggio, fare propaganda politica. Il patto con il governo e con i parlamentari che stanno aiutando il territorio, ma anche tutto il Paese, vista l’importanza per l’Italia del Parco monumentale recintato più grande d’Europa e dell’autodromo nazionale di Monza, è molto chiaro: c’è la volontà politica di trovare la migliore soluzione, che deve però essere compatibile con le regole».
Il sindaco precisa che « nessuno sta chiedendo scorciatoie o favori, ma un provvedimento giusto, che va nell’interesse pubblico, che per quel che ci riguarda è quello di fornire un ulteriore strumento a Regione Lombardia per garantire investimenti pluriennali a favore del Parco e del circuito nazionale». Comunque, conclude una nota del primo cittadino monzese, «una contrapposizione tra Regione e Governo non giova a nessuno, e non aiuta chi grida allo scandalo o accusa il presidente Renzi perché i tecnici del Parlamento, esercitando la loro funzione, esprimono un giudizio sull’ammissibilità di un emendamento a un provvedimento che riguarda argomenti di tutt’altra natura.”