Basket: Prosport Arcore, il progetto di fair play che parla al “genitore a bordo campo”

Si rivolge a chi assiste alle partite il progetto di Fair play voluto dalla ProSport Arcore, società che dal 2003 promuove il basket giovanile.
Basket ProSport Arcore progetto Fair Play
Basket ProSport Arcore progetto Fair Play

Il genitore a bordo campo. Si rivolge a chi assiste alle partite il progetto di Fair play voluto dalla ProSport Arcore, società che dal 2003 promuove il basket giovanile sul territorio: poche regole semplici e comprensibili per vivere lo sport nel modo giusto.
Un’idea già nel cassetto, non nuova e già sperimentata, rilanciata con convinzione dopo alcune settimane di riflessione: troppo frequenti infatti negli ultimi tempi gli episodi di intemperanze verbali dal pubblico verso il campo, verso gli arbitri. Che tradotto significa mugugni verso bambini under 10 e ragazzini col fischietto che non raggiungono i 15 anni.

Basket: Prosport Arcore, stendardo in palestra con poche semplici regole

All’amarezza e alla delusione iniziali, è subentrata la voglia di fare qualcosa di concreto e quindi ecco l’idea del roll-up da esporre durante le partite e, perché no, anche durante gli allenamenti quando la palestra è frequentata da decine di bambini con famiglie al seguito.
Lo stendardo mette dei paletti. Cosa c’è scritto? «Ci sono consigli per le persone che vi guardano: voi in campo giocate secondo delle regole, gli spettatori sono tenuti ad avere un comportamento ugualmente adeguato», aveva spiegato coach Rosa Raimondi ad alcuni dei suoi Aquilotti – bambini classe 2013-2014 – nel giorno in cui lo stendardo è comparso a bordo campo.

Basket: Prosport Arcore, «decisivi episodi recenti nelle partite di bambini di 7-8 anni»

Basket ProSport Arcore progetto Fair Play
Basket ProSport Arcore progetto Fair Play

«Lo avevamo in mente da qualche tempo poi alcuni episodi recenti, soprattutto in un caso nel campionato Scoiattoli 2016, ci hanno convinto ad agire». Lo racconta Max Vitali, direttore generale e direttore tecnico della società.

«Stiamo parlando di bambini di 7-8 anni e arbitri non tanto più grandi – continua – raggiunti in campo da commenti e qualche insulto che abbiamo trovato davvero fuori luogo. È successo con qualche genitore di squadre ospiti: il nostro lavoro consiste nel far passare un certo messaggio sia nei nostri ragazzi che nelle loro famiglie e, nel caso in cui dovesse servire, i nostri istruttori sono pronti a riprendere anche il nostro pubblico. Ma se succede tra gli ospiti diventa più complicato e allora abbiamo pensato a un messaggio all’ingresso della palestra».

Basket: Prosport Arcore, cosa deve il genitore a bordo campo

Quindi il genitore a bordo campo cosa deve fare? La regola base, quella che dovrebbe valere in tutti gli stadi di tutti gli sport: fare il tifo per la propria squadra (e non contro la squadra avversaria, meglio cominciare a capirlo da piccoli) e divertirsi, masenza consigli” ai giovani sportivi in campo e “nessun rimprovero, solo tanti applausi per tutti“. Perché per il resto ci sono un coach che allena e un arbitro che dirige la partita.

Basket: Prosport Arcore, «lavoriamo per educare anche al fair play»

«In ogni allenamento lavoriamo anche per educare i nostri ragazzi al fair play, al rispetto sempre – continua Vitalila società vuole che il messaggio passi anche ai genitori, con riunioni a inizio e fine stagione. Il basket e il minibasket soprattutto devono essere sport e divertimento: se il risultato diventa più importante vuol dire che si sta perdendo il significato di quello che si sta facendo e ne risentono i bambini stessi. Non dico con questo che non ci sia la voglia di vincere, ma c’è modo e modo».