Basket, Martina Kacerik e l’argento agli Europei Under 20: «Sì, rendere possibile l’impossibile»

C’è tanto della villasantese Martina Kacerik nell’argento vinto dall’Italia del basket agli Europei Under 20 in Portogallo. «Il nostro coach fin dall’inizio ci ha detto di provare a rendere possibile l’impossibile, e credo che noi insieme a tutto lo staff siamo riuscite a farlo», ha commentato.
Monza-Villasanta: Martina Kacerik, prima a sinistra col numero 7  - foto facebook Fip
Monza-Villasanta: Martina Kacerik, prima a sinistra col numero 7 – foto facebook Fip Redazione online

In uno dei primi video postati a caldo su Twitter dopo la sconfitta in volata con la Spagna, si vede Martina Kacerik fronte contro fronte con una Cecilia Zandalasini in lacrime. Lei, 20 anni compiuti nel giorno della semifinale vinta in rincorsa con la Serbia, con gli occhi e le parole giuste tranquillizza la compagna di squadra votata per acclamazione come Mvp del torneo.

Per avere più chiaro il quadro bisogna fare un passo indietro di qualche giorno: domenica 17 luglio, giorno della finale dell’Europeo Under 20 giocato in Portogallo. Le azzurre di coach Massimo Riga affrontano la fortissima Spagna: le avversarie scappano subito, allungano (26-44 al 20’). Le ragazze non ci stanno, Zandalasini non ci sta, inizia la rimonta. La medaglia d’oro sfuma su due tiri liberi a segno e una tripla azzurra (di Pan) che balla sul ferro. Sembra una delusione, un oro perso. Invece per tutte diventa subito un argento vinto.

«Il nostro europeo è stato forse il più inaspettato – racconta Martina Kacerik, villasantese classe ‘96 – Siamo partite con un obiettivo ben chiaro in testa ma non so quanti oltre a noi ci credevano, soprattutto dopo l’infortunio al ginocchio del capitano Marzia Tagliamento. Il nostro coach fin dall’inizio ci ha detto di provare a rendere possibile l’impossibile, e credo che noi insieme a tutto lo staff siamo riuscite a farlo».


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Un segreto? «Vesto la maglia azzurra da quando ho 14 anni, ogni estate. Ogni anno c’è sempre qualcosa di speciale nel gruppo, tante cose che rendono unico. Quest’anno ci siamo trovate bene tutte, dalla prima all’ultima. Ed è stata proprio questa penso la nostra forza: rimanere unite nelle difficoltà e rialzarci tutte insieme per raggiungere il nostro obiettivo». Un pensiero va a Tagliamento, attesa da uno stop di sei mesi: «Come lei è sempre stata con noi in Portogallo, ora noi siamo tutte lì con lei a sostenerla».

E dal punto di vista personale? «Personalmente penso che questo Europeo mi sia servito molto soprattutto per il futuro. Poter giocare da playmaker ad un buon livello come questo mi è servito molto per crescere e iniziare a entrare nel ruolo».

Anche perché all’orizzonte per Martina Kacerik, guardia naturale, c’è una sfida nuova. Diplomata l’anno scorso al liceo scientifico San Giuseppe a Monza, iscritta alla facoltà di Scienze Motorie alla Statale di Milano, è pronta per lasciare il nido del Geas Sesto San Giovanni, dove è cresciuta.

«La prossima stagione giocherò a Torino. Mi aspetto di crescere molto dentro e fuori dal campo. Ho sempre avuto la fortuna di poter giocare al Geas, vicino a casa, ma ora mi trovo davanti a una nuova esperienza e non vedo l’ora di iniziare».

E fuori dal campo? «Quando non gioco a basket mi riposo, esco con gli amici e il mio ragazzo. Semplice ragazza di 20 anni».