Vimercate – Presente e futuro del sito ex Celestica: a cinque anni dall’avvio di una reindustrializzazione annunciata a più riprese e mai messa in cantiere per davvero, il comparto velaschese sarà all’attenzione del Ministero dello Sviluppo economico. L’appuntamento è fissato per giovedì prossimo, 28 ottobre. “In quell’occasione, al tavolo siederanno tutti i soggetti firmatari dei diversi protocolli di intesa che si sono succeduti in questi anni –ha spiegato Gigi Redaelli, segretario generale Fim Cisl Monza Brianza- Il tema centrale che porremo, per la salvaguardia del sito e dell’occupazione, è che la proprietà dell’area, la società Bartolini, oggi ci pare meno affidabile di qualche tempo fa e che, posto che da Bartolini si parte, è indispensabile che anche le istituzioni lavorino per favorire l’ingresso di nuovi soggetti imprenditoriali. Anche per questo è per noi fondamentale che a quel tavolo sieda anche Sofit”, l’agenzia che, fin dall’insediamento del tavolo istituzionale, ha curato i contatti con società e imprese interessate a investire nel sito. Tra queste, Telit e Digital Tv, la prima partner commerciale di Bames-Sem per qualche stagione, la seconda per alcuni mesi addirittura accasata nei capannoni di via Kennedy e uscita di scena sbattendo la porta e accusando Bames di non rispettare le condizioni contrattuali pattuite per la riuscita del progetto industriale. Il messaggio dei sindacati è chiaro: le istituzioni si prendano in carico la questione, nuovi soggetti affluiscano, Bartolini non si metta di traverso se davvero crede e vuole questa reindustrializzazione. “Alla fine la situazione è chiara, nei fatti: a febbraio 2012, quando scadrà la cassa integrazione in corso a Bames-Sem, saranno sei gli anni dalla prima partenza del rilancio dell’area, di cui cinque e mezzo trascorsi in cassa integrazione”, ha detto Redaelli. A preparare il cammino verso l’incontro romano della prossima settimana è stata la riunione di giovedì mattina, in Regione; erano presenti i sindacati e gli assessori regionali Gianni Rossoni e Andrea Gibelli, rispettivamente al lavoro e all’industria. “È stato un incontro positivo nella misura in cui abbiamo illustrato la situazione del sito ex Celestica, la storia di quanto sin qui avvenuto, la necessità di comprendere cosa Bartolini intenda fare da qui in avanti e la certezza che Bartolini, da solo, non basta più a garantire il futuro dell’area. Il rischio è l’ulteriore svuotamento di attività e di occupazione”. Anna Prada