Vimercate: dopo sette secolile statue lasciano Santo Stefano

Vimercate, chiesa di Santo StefanoDa sabato 18 una mostra-evento
Vimercate chiesa di Santo Stefano

Vimercate – È stata la loro dimora per secoli. E da oggi, martedì 23 marzo, il domicilio sarà in villa Sottocasa. Le statue trecentesche in pietra della Madonna con il Bambino, di Santo Stefano e di un Santo Guerriero, hanno lasciato la facciata dell’antica chiesa di Santo Stefano per essere restaurate ed entrare nella collezione permanente del Museo del territorio vimercatese. Al loro posto saranno sistemate copie in marmo.

È uno dei passaggi più importanti della convenzione siglata tra l’amministrazione e la parrocchia di Santo Stefano che, valida per nove anni rinnovabili, prevede il deposito e il comodato gratuito presso il Must anche per la statuetta raffigurante San Giovanni Battista, risalente all’ultimo scorcio del Trecento e conservata nell’archivio di Santo Stefano, per la stadera ottocentesca per la pesa dei bozzoli, e la tela secentesca della chiesetta di Sant’Antonio con San Carlo in Gloria, tela che Palazzo Trotti ha provveduto a far restaurare.

«La convenzione siglata con la parrocchia è un atto formale di grande valore, che giunge al termine di un lungo percorso, con il parere favorevole di Curia e delle Sovrintendenze competenti. Tutto ciò è stato possibile perché il Must è già in possesso del riconoscimento regionale ed è operativo -ha commentato Roberto Rampi, assessore alla cultura- Le statue trecentesche di Santo Stefano sono probabilmente gli oggetti più preziosi che abbiamo a Vimercate, esporli in una delle sale del Must significa non solo consentire al pubblico, e in particolare ai vimercatesi, di poterne fruire appieno ma anche restaurarle, metterle in sicurezza e salvaguardarle per sempre. Le statue in marmo che saranno collocate in Santo Stefano garantiranno la qualità estetica della facciata».

In realtà una volta che le tre statue saranno rimosse dalla chiesa, faranno tappa alla mostra dedicata a Santo Stefano che si terrà dal 18 aprile al 28 giugno; saranno poi consegnate al laboratorio per essere duplicate e per il restauro, entro ottobre, e infine collocate nella Sala della Pieve del Must, in vista dell’inaugurazione del museo, entro fine anno. Il costo dell’operazione è di 60mila euro, sostenuto per 35mila da Palazzo Trotti, e per altri 25mila dalla Fondazione di Comunità di Monza e Brianza. Ammonta invece a 10mila euro la spesa per il restauro della tela con San Carlo, «che era in attesa di essere sistemata da almeno 150 anni – specifica Angelo Marchesi, dirigente del settore cultura e responsabile Must – Di questa tela mi parlò almeno una decina d’anni fa Maria Corbetta, ex curatrice dell’archivio plebano, e oggi il restauro è realtà».
Anna Prada