Vimercate, cassa alla Bames-SemSindacati pronti ad azioni legali

Vimercate – Se non saranno garantiti i criteri di ampia rotazione stabiliti nell’accordo di febbraio, la difficile trattativa tra sindacati e Bames-Sem sull’ampliamento della cassa integrazione straordinaria potrebbe assumere rilievi giudiziari. La distanza tra le parti si era misurata già prima dell’estate, quando il confronto si era concluso con un mancato accordo.

Da un lato, l’azienda rivendicava, e rivendica tutt’ora, l’esigenza di ampliare la capienza dell’ammortizzatore aggiungendo altre 180 unità alle 210 concordate in inverno. Dall’altro, i sindacati si erano opposti a un’intesa che avrebbe azzerato uno dei punti qualificanti del patto di febbraio, quell’ampia rotazione che permetteva di coinvolgere oltre 500 dei 660 lavoratori del sito, spalmando e alleggerendo il disagio economico, in modo che nell’arco dei dodici mesi di cassa ogni singolo lavoratore avrebbe potuto raggiungere un tetto massimo di fermo pari a cinque mesi. La procedura aggiuntiva metterebbe in forse proprio questo punto e sarebbero qualche centinaia i lavoratori che rischiano di rimanere a casa in modo continuato fino a febbraio. Con garanzie di rientro che restano alquanto sfocate secondo i sindacati.

“L’azienda ancora oggi non ha superato la quota dei 210 in cassa integrazione –ha detto Gigi Redaelli, segretario generale Fim Cisl Brianza- Dato che confermerebbe, tra l’altro, la nostra interpretazione della situazione, visto che prima dell’estate avevamo stimato sufficiente la capienza della cassa siglata a febbraio senza bisogno di misure aggiuntive” visto che i carichi di lavoro dovrebbero continuare identici nella seconda parte del 2009.

Il punto è che, se per i dipendenti di Sem la cassa si esaurirà all’interno dell’intesa raggiunta, “per Bames già dalle prossime settimane è facile che qualcuno supererà il tetto dei cinque mesi di fermo pattuito a febbraio –ha continuato Redaelli- Se avverrà tutto ciò, non potremo che procedere dapprima con una diffida, e poi potrebbero essere avviate azioni legali da parte del singolo lavoratore e, qualora ve ne saranno le condizioni, anche azioni collettive”. Se lo scenario sul fronte di Bames-Sem si complica, rimane ancora sospeso il percorso di confronto sulla reindustrializzazione dell’intero sito di via Kennedy, all’ordine del giorno del tavolo istituzionale che Regione Lombardia avrebbe dovuto convocare entro il 30 settembre e dal quale i sindacati auspicano emergano indicazioni concrete per il rilancio del comparto.
Anna Prada