Vimercate, bancarotta AlgolScagionato l’ex sindaco Flumiani

Vimercate – Buone notizie sul fronte giudiziario per Andrea Flumiani, l’ex primo cittadino leghista, indagato per bancarotta dalla procura di Monza. Il sostituto procuratore Donata Costa ha avanzato nei confronti dell’ex uomo politico monzese la richiesta di archiviazione, ritenendo inconsistenti le ipotesi di reato formulate nei suoi confronti nell’ambito delle indagini della Guardia di Finanza. Per altre 42 imputati, invece, il magistrato ha chiesto nei giorni scorsi il rinvio a giudizio.

L’ex primo cittadino era rimasto coinvolto nell’inchiesta che il pm Costa e gli uomini delle Fiamme Gialle hanno condotto partendo dal fallimento della Algol spa, una società che commercializzava personal computer e materiale informatico. Le contestazioni mosse dagli inquirenti a Flumiani (l’indagine è giunta a conclusione nel mese di settembre), sono relative alla suo incarico di membro del consiglio di amministrazione della Algolproducts spa, assieme ad altri coindagati, Maurizio Liverani, Michele Tussis, Guido Gandi, Marco D’Annibale, Stellino Sambugaro. Il ruolo di Flumiani nel consiglio d’amministrazioni si è protratto dal 20 ottobre 2000, sino al primo di marzo dell’anno 2004.

I reati ipotizzati a carico di Flumiani, peraltro, vengono limitati sino a quest’ultima data. La sua posizione appariva subito piuttosto defilata rispetto alla grande mole di accuse ricostruite dal magistrato della procura e dalle Fiamme Gialle. Le contestazioni a carico dell’ex sindaco padano, che era stato messo sotto inchiesta solo per bancarotta fraudolenta, e non per truffa, erano limitate ad una presunta distrazione di una somma pari a 10 milioni e 686mila euro dalle casse della società. I soldi sarebbero stati ‘drenati’ attraverso finanziamenti effettuati con più operazioni di trasferimento da Algolproducts (poi Enif Tecnolgies spa) alla società controllante Algol spa nel periodo tra il 16 ottobre 2001 al 3 marzo 2005. I soldi sarebbero passati in più riprese.

Fino al 31 dicembre 2001 erano stati finanziati i primi tre milioni di euro, un anno dopo il finanziamento ammontava a 9 milioni e 600mila. Somme mai restituite e, sempre secondo la ricostruzione dell’accusa, oggetto di ulteriori operazioni illecite, riportate in altri capi di imputazione. Una contestazione limitata, appunto rispetto alle cifre da capogiro riportate in atti dagli inquirenti, che superano i cinquanta milioni. Flumiani era finito in un intrigo finanziario internazionale, che ha portato anche a sei arresti, tra cui quello di un ricco uomo d’affari iracheno catturato in Croazia, a Zagabria.

Secondo le accuse i soldi sarebbe stati fatti sparire in modo tale da impedire al tribunale fallimentare di poter ricostruire il reale patrimonio della società controllante. Per Flumiani incombeva lo spettro del rinvio a giudizio, ma per lui ed un’altra decina di indagati il pm ha optato per la richiesta di archiviazione al gip Claudio Tranquillo. Quest’ultimo dovrebbe decidere il 24 giugno.

Federico Berni