Vedozero, film sull’adolescenzagirato dai giovani col cellulare

Nell'opera, curata dal regista Andrea Caccia e primo esempio di blog-movie all'italiana, fanno da protagonisti settanta ragazzi. Tra questi gli studenti dell'istituto Maddalena di Canossa di Monza e del Floriani di Vimercate..
Vedozero, film sull’adolescenzagirato dai giovani col cellulare

Monza – L’inquadratura è sfuggente, come le storie che racconta: è nervosa, o entusiasta, o malinconica; gira su se stessa o si ferma su un dettaglio, proponendone un vertiginoso primo piano; inquadra un’interrogazione, o una cena in famiglia; gelati, vodka e sigarette, motorini, fissa sullo schermo le parole impacciate di due fidanzatini o gli imbarazzati tentativi di rispondere a domande come «Credi negli angeli? Nei miracoli? E in Dio?» L’adolescenza è protagonista in “Vedozero”, primo titolo italiano del genere del blog-movie (il film esce proprio mentre Ridley Scott e Kevin Mcdonald annunciano l’esperimento di “Life in a day”, che raccoglierà i frammenti più interessanti di una giornata su Youtube): settantasette minuti di video girati con settanta telefoni cellulari da settanta adolescenti, studenti dell’istituto di istruzione superiore “Floriani” di Vimercate”, del liceo della comunicazione “Maddalena di Canossa” di Monza e del liceo scientifico “Majorana” di Rho.

L’idea è venuta al regista Andrea Caccia – classe 1968, ha già realizzato diversi corto e medio metraggi, premiati in diversi festival anche internazionali – acquisire consapevolezza dello strumento telecamera, ormai diffusissimo grazie ai cellulari, che traducono la quotidianità in migliaia di video riversati nella rete grazie a canali come Youtube. «Quello di Vedozero è un progetto fuori dagli schemi – spiega il regista Andrea Caccia – anziché un corso di cinematografia nel senso più didattico, ho voluto puntare su uno strumento tanto famigliare per gli adolescenti, quanto insolito per il mondo del cinema, per rendere protagonisti tutti gli studenti coinvolti, annullando così rapporti e gerarchie di classe. Con risultati sorprendenti: ragazzi apparentemente schivi e disinteressati hanno prodotto materiale incredibilmente ricco di spunti e sfumature contrastanti. In Vedozero l’intreccio narrativo cede il passo alla diversità dei punti di vista caratterizzati da forti contrapposizioni, momenti intimi e pause poetiche, lasciando al pubblico un ritratto sfuggente degli adolescenti fatto di mille punti interrogativi».

Non è stato semplice trovare la collaborazione delle scuole, «a causa del pregiudizio rispetto all’uso dei telefonini all’interno delle scuole»: centinaia i rifiuti. Nei tre istituto che hanno aderito, ai ragazzi sono stati proposti percorsi per imparare le basi del linguaggio del cinema: inquadrature, piani sequenza, montaggio. Per sei mesi il cellulare è diventato uno specchio che racconta i giovanissimi, come in un cine-blog, che permette – ai protagonisti e soprattutto agli spettatori – di «vedere da zero». il risultato, quattromila minuti di girato, montati in altri sei mesi: “Vedozero” ha già ricevuto qualche mese fa il premio della critica come miglior film innovativo al “Martini première awards”. Martedì è stato presentato in anteprima nella sala del “Cinema Palestrina” di Milano, dove resta in programmazione fino alla fine del mese. L’8 ottobre sarà all’Excelsior di Cesano Maderno.

Letizia Rossi