Vedano – Il ricordo affettuoso e commosso dei familiari, degli amici, delle centinaia di persone che si sono radunate a Vedano, per i funerali di Salvatore Licitra celebrati venerdì 9 settembre. E poi la musica, che ha riempito le navate della chiesa di Santo Stefano: l’Ave Maria di Schubert per l’ultimo saluto al tenore e un omaggio al dolore della madre.
«La predica più bella è la vostra presenza qui, oggi – ha detto il parroco (a dire la messa con lui un padre della scuola frequentata da Licitra), indicando anche i gonfaloni di Vedano, segno della vicinanza del paese a un cittadino illustre e di Cinisello Balsamo, dove aveva vissuto prima la famiglia Licitra – Salvatore amava vivere qui per il parco e le passeggiate e questo rumore (quello delle auto della Formula 1 sulla vicinissima pista) ce lo ricorda.
Scoperta la sua dote straordinaria ha saputo restare semplice e mantenere la capacità di confrontarsi con tutti in modo sereno. Era molto conosciuto come artista ma è stato anche spettatore e spesso lo si vedeva mischiarsi tra il pubblico. Ci ha insegnato a far tesoro di ogni momento della vita e noi sappiamo che la sua vita e la sua bravura non sono finite: ha cantato davanti al Papa, ora canta davanti a una schiera immensa di persone».
Al termine della celebrazione, il sacerdote ha ricordato anche l’ultimo gesto di generosità di Salvatore Licitra, la cui famiglia ha acconsentito all’espianto degli organi. Un altruismo ricordato anche dal fratello Fabio, nel saluto finale. «Il rumore delle auto, oggi sembra un pianto – ha detto – eppure ti piaceva tanto. “Senti come strillano, che bello”, dicevi quando guardavamo insieme il Gp nella tua casa di Vedano. Ricordiamo tutti Salvatore come una persona capace di strappare sorrisi, che avrebbe perdonato tutti e che era generoso con tutti». Dopo le esequie, la salma di Salvatore Licitra è stata accompagnata da un corteo al cimitero di Vedano al Lambro.
Letizia Rossi