Usmate, via all’operazione Fimer:oneri al Comune e posti di lavoro

Usmate Velate – Un insediamento produttivo da oltre trecento dipendenti, un’operazione importantissima per le casse del comune: 880mila euro, oneri di urbanizzazione esclusi, che potrebbero finanziare la partenza dei lavori per la nuova scuola. L’atto di indirizzo per il trasferimento della Fimer è arrivato sui tavoli del consiglio comunale venerdì sera, in una seduta che peraltro ha dovuto affrontare proprio il problema di una drastica riduzione delle entrate derivanti da oneri – a causa della crisi del mercato edilizio – con conseguenti “tagli” soprattutto alla voce delle opere pubbliche.

La Fimer è un’azienda specializzata nella produzione di saldatrici elettriche, impianti di condizionamento, pannelli solari; al momento possiede tre stabilimenti tra Bernareggio e Ronco Briantino: duecentocinquanta assunti in tutto. Trasferendosi a Usmate, al confine con Vimercate, in un’area in futuro delimitata dalla Pedemontana in prossimità della ex-Ibm, la ditta avrebbe l’occasione di concentrare e ottimizzare la produzione, sviluppando ulteriormente la sua attività, investendo su prodotti innovativi come gli inverter per il mercato degli impianti solari. Almeno centodieci/centoventi i dipendenti che, nella convenzione, la ditta promette di assumere dopo il trasloco, con una sorta di diritto di precedenza per gli usmatesi.

«In questo momento una nota più che positiva» commenta l’assessore al territorio Franco Fumagalli, che ha seguito l’operazione «soprattutto se si considera che servirà manodopera specializzata e non, e che l’azienda si è impegnata ad attivare dei corsi di formazione anche in collaborazione con l’università del Politecnico». Non è tutto, perché l’altro vantaggio per il comune verrebbe da quegli 880mila euro, una sorta di “bonus”, da versare in comune oltre agli oneri. Una somma che potrebbe coprire la prima parte dell’investimento per la nuova scuola di Usmate.

«La Fimer – spiega Fumagalli – si è impegnata a trasferire i primi 200mila euro entro trenta giorni dalla firma della delibera di venerdì». Piuttosto critiche le opposizioni, soprattutto per alcuni dettagli procedurali. «Riteniamo che quello ottenuto – commenta l’assessore – sia un buon accordo per i cittadini. Per quanto riguarda l’accusa di aver condannato una fetta di territorio, è una zona che sarebbe rimasta comunque duramente compromessa a causa di Pedemontana e che sarebbe solo rimasta com’è ora».
Letizia Rossi