Usmate, polemiche sul caso FimerIl Pdl: «Si poteva ottenere di più»

Usmate Velate – Operazione Fimer, tutte le critiche del centrodestra. Stefano Baroncini, capogruppo Pdl: «Perché tanta fretta?». Risponde l’assessore all’urbanistica Franco Fumagalli: «Quello che abbiamo ottenuto è il meglio per i cittadini». Durante l’ultima seduta, al consiglio comunale viene presentato un atto di indirizzo per il trasferimento di un’azienda specializzata nel settore tecnologico, la Fimer Spa, che attualmente ha sede a Ronco Briantino e Bernareggio. Per il comune, l’operazione vale, tra oneri di urbanizzazione e bonus, circa 880mila euro, oltre a un centinaio di posti di lavoro – che la Fimer ha intenzione di creare nel nuovo complesso – su cui gli usmatesi avrebbero una sorta di precedenza. Per l’azienda significa invece riunire le attività, ampliare la produzione e specializzarsi nel settore del solare, appena avviato.

Numerose le perplessità su cui torna a insistere il gruppo del Popolo delle Libertà. Innanzitutto la scelta procedurale: «L’assessore non ha profuso nessuno sforzo per giustificarsi sugli aspetti tecnici e urbanistici per attenuare almeno la contraddizione di una variante “a sportello unico” (senza il parere degli uffici superiori) a differenza della via maestra di ogni altra variante urbanistica». Troppo profonde, secondo il centrodestra, le modifiche agli equilibri raggiunti dal pgt, tanto difeso dalla giunta in campagna elettorale: «Dodici ettari di terreno agricolo che, d’amblais, diventano industriali», denunciano.

Quindi l’accusa di aver voluto concludere le trattative in modo troppo superficiale: «Gli aspetti positivi – occupazione e oneri di urbanizzazione – non erano sufficientemente garantiti. Perché tanta fretta? – chiede il Pdl – Esistevano spazi preziosi per una trattativa ben più proficua per gli interessi dei cittadini e inoltre la materia richiedeva un atteggiamento assai più prudente». «Ho vissuto in prima persona e seguito totalmente la vicenda Fimer – risponde l’assessore Fumagalli – e sono sicuro di poter affermare che abbiamo esplorato tutte le possibilità e battuto tutte le strade per ottenere il massimo. Quanto alla scelta della “sportello unico”, non è necessario che io ricordi al centrodestra chi ne sia l’inventore. È una possibilità che abbiamo ritenuto valida e seguito secondo la legge, cosa che sicuramente avrebbero fatto anche altri al nostro posto».

Quanto alla decisione di modificare la destinazione dell’area, da agricola a produttiva, un ruolo fondamentale è giocato dal progetto di Pedemontana e Gronda ferroviaria. «Quella zona – spiega Fumagalli – sarebbe diventata un reliquato tra le infrastrutture e la strada per Velasca. Ci siamo chiesti: ha un elevato pregio urbanistico o paesaggistico? La verità è che ormai è esclusa dal territorio, almeno questa operazione servirà a valorizzarla, a renderla utile per i nuovi posti di lavoro, a dar spazio a un’azienda in crescita in questo periodo, senza contare i vantaggi per il comune».
Letizia Rossi