Uquifa non fa marcia indietroConfermata chiusura al 30 giugno

Agrate Brianza – L’incontro tra sindacati e vertici di Uquifa ha confermato il muro contro muro preannunciato alla vigilia. Con i rappresentanti dei lavoratori a chiedere che la procedura di mobilità avviata ad aprile venga perlomeno smorzata attraverso il ricorso a un periodo di cassa integrazione straordinaria. E con l’azienda categorica sul prossimo licenziamento dei sessantacinque dipendenti della ditta chimica di via delle Industrie, a partire dal 30 giugno, quando tutti gli impianti cesseranno di funzionare.

Una prospettiva ormai imminente. «Valuteremo con i lavoratori quali azioni intraprendere ma è chiaro a tutti che lo spazio negoziabile è ormai praticamente azzerato visto che tra un mese Uquifa chiude il sito ha detto Walter Palvarini, segretario Filcem Cgil di Monza e Brianza Nel corso dell’incontro di lunedì abbiamo ribadito all’azienda la delusione e l’irritazione dei sindacati e dei lavoratori perché, dopo aver atteso lunghi mesi con pazienza e responsabilità rispettando l’evolvere di una trattativa che avrebbe dovuto tradursi nella cessione del sito di via delle Industrie con il mantenimento del livello occupazionale, Uquifa non è stata in grado di definire l’accordo economico di compravendita e si è pure rimangiata gli impegni iniziali, visto che due anni fa si parlava di chiusura parziale dello stabilimento mentre oggi gli impianti cesseranno tutti di funzionare».

La crisi di Uquifa, che produce preparati chimici per il settore farmaceutico, aveva preso le mosse nell’agosto 2007, dopo che una nota ufficiale diramata dai vertici della società principale azionista, la londinese Yule Catto, annunciava la chiusura degli impianti e l’esubero di una novantina di lavoratori. Nel giro di qualche mese aveva preso corpo la possibilità di vendita, opzione condotta avanti per circa un anno. A febbraio, si è scoperto poi, il potenziale acquirente e Uquifa rompevano la trattativa per mancato accordo sul prezzo di cessione.
Anna Prada