Brugherio – Test antidroga ai consiglieri comunali? No grazie. La mozione presentata venerdì della scorsa settimana al parlamentino locale dai consiglieri Massimo Pirola e Antonino Tumminello è naufragata dopo un’ora e mezza di discussione. E a sferrare i colpi fatali alla chiglia sono stati proprio i colleghi di partito dei due promotori. La discussione è stata animata e, a tratti, ha sfiorato il ridicolo. A leggere il testo è stato Massimo Pirola cui hanno fatto seguito gli interventi dei capigruppo. Ha appoggiato l’idea Mariele Benzi di Brugherio Popolare europea che in pochi minuti, però, è finita invischiata in una diatriba dai toni infuocati con Giuseppe Valentino (Pdl), titolare di un rinnovato spirito di fedeltà nei confronti del sindaco Maurizio Ronchi, piuttosto scettico sulla proposta Pirola-Tumminello.
Andrea Carafassi, portavoce del Pdl in sostituzione del capogruppo, ha espresso il suo accordo sulla mozione: «finalmente si parla di droga – ha detto – una vera piaga sociale di cui da tempo in città non parliamo».
«Qui non si sta parlando di droga, argomento che invece meriterebbe considerazioni serie e approfondite –ha tuonato Marco Troiano del Pd – noi questa mozione non la votiamo, votatevela da soli».
Si è parlato dei costi, dell’anonimato dei test, della necessità di dare il buon esempio. I capigruppo hanno sostanzialmente lasciato libertà di coscienza ai consiglieri, qualcuno non ha saputo resistere alla tentazione di parlare fuori microfono, Cerizza (Pdl) dicendosi estraneo fin da ragazzo al consumo di droga, ha definito più edificante evitare il test e destinarne il costo ad un’associazione di volontariato. Il centrosinistra ha assistito alle lotte intestine del centrodestra e ha fatto la sua parte esprimendo indignazione e rifiutandosi di votare una mozione presentata in un frangente da circo, allo scopo di regolare i conti tra le diverse anime del Pdl. La tensione in seno al Pdl e tra Pdl e Lega si è toccata con mano e l’intervento diplomatico del sindaco non è bastato ad appianare le cose.
Dopo cinque minuti di sospensione chiesti da Carafassi, i consiglieri sono tornati in aula e i promotori Pirola e Tumminello, a sorpresa (almeno per il pubblico), hanno ritirato la mozione abbandonando l’aula in chiaro segno di protesta nei confronti della maggioranza.
Valeria Pinoia