Monza – Viale Lombardia come il boulevard sopra l’autostrada che attraversa Saint Denis alla periferia di Parigi? O come la Rocade di Marsiglia? O ancora il boulevard Intercommunal de Paris? Un monzese, Corrado Beretta, architetto ora in forze all’amministrazione Parco e villa Reale, nel 2004 ha discusso la sua tesi di laurea al Politecnico di Milano ( Corso di laurea in Pianificazione Territoriale Urbanistica e Ambientale) proprio su viale Lombardia con un occhio rivolto all’estero, specialmente in Francia, per valutare una possibile sistemazione di superficie del viale .
La genesi – «Un tracciato alla ricerca di un progetto: l’interramento di viale Lombardia a Monza. Le fasi della vicenda e il confronto tra diverse forme d’intervento Indicazioni per un bando di gara per la riqualificazione del tracciato in superficie»: è questo il lungo titolo della tesi di laurea. «Sono partito proprio dalla storia di viale Lombardia che risale agli anni Sessanta – spiega Beretta -; nel 1988 la delibera della provincia di Milano che ha deciso di togliere tutti i semafori ha creato il tappo a San Fruttuoso e da quel momento si è iniziato a parlare di interramento anche se il primo progetto di tunnel è stato presentato nel 1998».
Il progetto – La tesi prosegue con l’analisi dei diversi progetti che si sono succeduti nel tempo per approdare alla stesura di un possibile bando di gara nazionale per la sistemazione di superficie. E qui entrano in gioco i modelli francesi. «Per stabilire i possibili criteri della sistemazione di superficie – prosegue Beretta – mi sono documentato all’estero. In Francia sono maestri nell’interrare strade a scorrimento veloce e nel sistemare a Boulevard con giardini, filari di alberi e piste ciclabili la superficie». Tra i modelli presi in esame quello che potrebbe calzare meglio per il caso monzese è il progetto dei giardini Wilson a Saint Denis.
Il boulevard – «Qui una piattaforma verde – spiega l’architetto monzese – ricopre per un chilometro l’autostrada e riconnette il territorio grazie a fasce verdi di dimensioni variabili, percorsi pedonali e ciclabili, presenza di corsie protette per i mezzi pubblici». Tra gli altri modelli analizzati c’è quello del Boulevard intercommunal parisien,realizzato tra il 1993 e il 2002 che attraversa i comuni di Sannois, Saint-Gratien, Eaubonne. «Il progetto – spiega Beretta – si è posto l’obiettivo di conciliare le esigenze di una strada a scorrimento veloce con quelle di un contesto urbano, disegnando assieme al percorso spazi pubblici e vie urbane. Un un tratto è stata realizzata una parziale copertura della sede stradale che entra in relazione con il quartiere residenziale adiacente come dovrebbe avvenire tra san Fruttuoso e Triante , ospitando i nuovi spazi pubblici ,un parco urbano e una promenade».
Rosella Redaelli
Un boulevard su viale Lombardia?L’idea di un architetto monzese
