Ucciso per una birra, funerale«Luigi amava stare tra la gente»

Ucciso per una birra, funerale«Luigi amava stare tra la gente»

Desio – Cerimonia semplice ma commossa ieri mattina in Basilica a Desio, per l’ultimo saluto a Luigi Pagani, 33 anni, ucciso a pugni e calci, all’alba di giovedì davanti ad un chiosco mobile a Lissone, al culmine di una lite per un bicchiere di birra.

Al funerale, celebrato da don Sandro Mottadelli, hanno partecipato molte persone. In prima fila la mamma Giovanna e i due fratelli Domenico e Claudio. Poi i parenti e i tanti amici del trentatreenne, che ha incontrato una morte davvero assurda. Nelle parole del sacerdote nessun accenno ai due responsabili del brutale omicidio, Vito D’Apice e Stefano D’Ambrosio, fermati dai carabinieri a poche ore dal delitto.

I due, entrambi incensurati, sono in carcere con l’accusa di omicidio preterintenzionale. Il Gip ha convalidato i fermi sabato mattina. Durante l’omelia, don Mottadelli ha parlato di “speranza” e di un Dio che “si fa vicino a chi soffre”. Parenti e amici hanno seguito la cerimonia in silenzio, immersi nel loro dolore. Luigi era molto conosciuto in città: i suoi coetanei lo ricordano come un ragazzo “buono, che amava stare in mezzo alla gente”.
P.F.