Trezzo sull’Adda – «Ci servono punti», questo è il mantra di casa Tritium. E il primo a recitarlo è il mister biancazzurro Paolo Bertani cosciente della situazione irreale e insostenibile per una società e una squadra per niente abituata a contare solo due punti dopo cinque partite.
Si sperava in un colpo di reni contro il Pavia, c’era già chi conteggiava l’intera posta, e invece dallo stadio Brianteo di Monza, domenica scorsa, è uscito un pareggio senza gol, e il secondo misero punticino. E pensare che l’occasione da tre punti c’è stata, grazie al rigore battuto da Chinellato che però è andatt a impattare sulla traversa con un rimbombo che sembrava dire: la-prima-vittoria-può-attendere.
Ma se si guarda questo mesto avvio di campionato dal punto di vista scaramantico arriva una nota positiva dal fatto che mister Bertani ha già vissuto una lunga astinenza da vittorie almeno in un paio di occasioni; a Saronno e a Pizzighettone: partenze da passista, finali da velocista.
In casa Tritium per il momento nessuno recrimina per il male oscuro che sembra aver colpito la squadra, anche perché in Coppa Italia ci si rifà.
«Urgono punti – dice il mister -, ma intanto la squadra cerca di fare gioco, le partite, con qualche eccezione, sono state equilibrate. Poi gli episodi e gli errori…».
Quali errori?
Abbiamo preso gol da palle inattive, per distrazioni ed errori.
Anche per inesperienza: lei manda in campo tanti giovani.
La società l’ha chiesto e io condivido, sappiano tutti che possono derivare errori.
Cambierà qualche cosa?
La linea rimane la stessa, ci si impegnerà di più per evitare gli errori, bisogna però tener conto che ci vuole tempo per ammalgamare.
C’è chi dice che lei punta troppo sulle individualità.
No, è proprio il contrario; il gioco che cerco di impostare è corale. Certo, le individualità sono indispensabili.
Che dicono i tifosi della squadra?
Per quel che so, dicono che mancano i punti, non il gioco.
Anche il fattore tifo ha il suo peso: a Monza non è che se ne senta tanto.
Lo stadio è troppo grande, pare di giocare a porte chiuse. Certo che se si giocasse a Trezzo… mi hanno raccontato di uno stadio ribollente di tifo.
Fiorenzo Barzaghi